Micro discariche dietro il termovalorizzatore a San Vittore, l’emergenza continua

Micro discariche dietro il termovalorizzatore a San Vittore, l’emergenza continua

21 Marzo 2016 0 Di redazione

San Vittore del LazioCervaro – Neanche due settimane. Anzi, nemmeno dieci giorni per l’esattezza. E’ il tempo per cui è rimasto inviolato dai rifiuti selvaggi un tratto di Via Porchio. Soltanto sabato 12 marzo un operaio del comune di San Vittore del Lazio ha pulito la micro discarica di rifiuti. Questa mattina, quando ci siamo volutamente passati vi erano già due materassi abbandonati.

E’ solo una delle microdiscariche che puntualmente ricompaiono in contrada Porchio, alle spalle del termovalorizzatore, dove da tempo le forze dell’ordine sequestrano, i comuni bonificano, i rifiuti continuano ad essere abbandonati. Il 7 gennaio Il Punto a Mezzogiorno ha riportato per l’ennesima volta la dramattica situazione. Oltre al problema dei cittadini che inquinano c’è anche da dire che la strada è di competenza del comune di San Vittore da un lato, mentre dall’altro del comune di Cervaro. Percorrendola dal ponticello della ferrovia verso il termovalorizzatore ci si imbatte in una marea di rifiuti, dai frigoriferi agli pneumatici e ai televisori in acqua per finiere, poco distante oltre la rete che separa e protegge l’autostrada A1, tra i rovi dove ci sono tanti bustoni neri con all’interno rifiuti “indifferenziati”.

“Oltre a fare un danno enorme all’ambiente questi signori forse non sanno che paghiamo i comuni per la raccolta dei rifiuti anhche ingrombranti e speciali e con la loro maleducazione danneggiano le casse comunali costringendo gli amministratori ad effettuare periodicamente bonifiche costosissime ai siti. Sono curioso di vedere tra quanti giorni il sito appena bonificato ricomincerà ad accogliere immondizia nell’indifferenza di enti e cittadini”. Ha detto Elio Lanni vice presidente dell’associazione il Sole Splende per Tutti di Cassino, che da tempo si batte anche per salvaguardare il territorio da questi siti e di cui il sottoscritto fa parte.

Antonio Nardelli