Piedimonte al voto. Ferdinandi: “La nostra non sarà una campagna elettorale da questuanti”

Piedimonte al voto. Ferdinandi: “La nostra non sarà una campagna elettorale da questuanti”

30 Marzo 2017 0 Di Felice Pensabene

Piedimonte San Germano – “Oggi, dopo quaranta giorni di incontri su tutto il territorio, ho compreso bene che dall’ascolto fra i cittadini, dall’incontro tra emozione e ragione, sta nascendo e crescendo in me e nella squadra che mi sta sostenendo, la capacità di fare veramente politica per Piedimonte San Germano. Ho capito che la democrazia non è mai perfetta e conclusa, è straordinariamente creativa e il tempo farà la sua parte. Questo movimento civico che mi onoro di rappresentare come candidato a Sindaco ha raccolto in queste ultime settimane, con lo straordinario strumento del Tour dell’Ascolto, tante sfide che dobbiamo assolutamente vincere, così come ci hanno chiesto in tantissimi. Aver inaugurato in Paese la “politica dell’ascolto” è cosa nuova ma anche difficile. Ma quello che ho chiesto a tutti i concittadini durante gli incontri: è che non possiamo assolutamente perdere questa occasione di cambiamento per dare a Piedimonte un’amministrazione forte, competente, coesa, giovane e in grado di dare risposte concrete al territorio. Ho chiesto di fidarsi di noi”.
A parlare è l’aspirante primo cittadino di Piedimonte San Germano, Gioacchino Ferdinandi, impegnato in questi giorni nell’organizzazione della tappa finale del Tour dell’Ascolto. L’evento si terrà domenica 2 aprile, alle ore 18.00, presso l’Hotel San Germano. Tutti i cittadini sono invitati a prendere parte a questo importante momento di confronto che sancirà ufficialmente lo start alla redazione del programma elettorale del movimento civico pedemontano, impegnato nella tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale del prossimo 11 giugno.
“Se c’è un dato che sta caratterizzando questa fase pre-elettorale è la lontananza – ancora di più rispetto al passato – della vecchia politica dalla gente, dai suoi problemi, dai suoi bisogni, oltre all’incapacità di non saper più dialogare con i cittadini. Noi ci stiamo provando – ha continuato l’avvocato Ferdinandi – e abbiamo più di sessanta giorni prima del voto per continuare a stare fra la gente. Non sono così ingenuo da credere in una inversione di rotta, perché questo stile non si improvvisa dall’oggi al domani. Il movimento civico che rappresento, però, è fermamente convinto di queste scelte, profonde, pensate, vissute e anche sofferte. Noi sicuramente non faremo una campagna elettorale da “questuanti di voti” ma resteremo in ascolto dei bisogni dei cittadini con spirito di servizio e soprattutto senza fare nessun tipo di speculazioni con promesse che sappiamo di non poter mantenere, ma ci concentreremo sulle idee raccolte durante il tour fra la gente”.
Il candidato Sindaco Ferdinandi ha le idee chiare e prosegue la sua campagna elettorale spedito verso la data del voto, l’11 giugno, così come stabilito nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri.
Il Tour dell’Ascolto ha dei numeri decisamente importanti. Il trentacinquenne avvocato e i suoi sostenitori hanno incontrato circa 1000 cittadini in 30 tappe del tour, dal centro fino alle quattro frazioni di Piedimonte San Germano. Tanti gli spunti raccolti fra la gente per la redazione del programma elettorale: lavoro, viabilità, manutenzioni, problema acqua, differenziata, sostegno alle famiglie, riqualificazione degli impianti sportivi, spazi per giovani e bambini sono solo alcune delle tematiche che i pedemontani hanno voluto discutere con il candidato Sindaco Ferdinandi.
“Non abbiamo voluto scrivere un programma elettorale a tavolino – ha concluso Gioacchino Ferdinandi – ma abbiamo ascoltato prima i cittadini, che ci hanno fatto notare i tanti problemi di Piedimonte a cui la politica del passato, in tante occasioni, non ha raccolto nei luoghi in cui bisognava prendere decisioni. La politica deve essere il luogo che dà risposte funzionali e noi abbiamo preferito ascoltare il territorio, i punti di vista, e chi i problemi li vive nella quotidianità. Ora lavoreremo sulle idee che ci sono sembrate più rilevanti”.