Anziani “saccheggiati” da chi li doveva tutelare, arrestati avvocato e imprenditore

Anziani “saccheggiati” da chi li doveva tutelare, arrestati avvocato e imprenditore

19 Maggio 2020 0 Di redazione

Peculato e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio sono i reati per i quali la guardia di finanza di Roma ha arrestato un avvocato e un imprenditore della Capitale.

Questa mattina, infatti, i militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Roma hanno eseguito un’ordinanza con la quale il Tribunale capitolino ha disposto, su richiesta della locale Procura della Repubblica, la custodia cautelare in carcere nei confronti di un avvocato di 51 anni, e un imprenditore di 60 anni.

Le indagini, svolte dai finanzieri della Sezione di polizia giudiziaria e del Nucleo di polizia economico-finanziaria – Gruppo tutela spesa pubblica, hanno permesso di ricostruire quelle che si pensa essere l’attività del legale che, in qualità di amministratore di sostegno di persone molto anziane, totalmente incapaci di intendere e di volere, e dell’imprenditore.

La loro attività, come evidenzia il Gip nel provvedimento, rappresenta “un vero e proprio ‘saccheggio’ delle proprietà” delle vittime. Per giustificare i pagamenti e “drenare” le disponibilità finanziarie dei diversi assistiti, il professionista si faceva emettere da società riconducibili all’imprenditore, fatture per svariate migliaia di euro al mese, relative a prestazioni di assistenza a loro dire rese da infermieri o badanti ma mai effettuate o effettuate soltanto in parte ovvero provvedeva a pagare più volte le stesse attività, finanche alla stessa persona.

Le spoliazioni non riguardavano soltanto denaro ma anche immobili. Tramite la mediazione dell’imprenditore, l’avvocato –secondo gli investigatori- ha venduto, richiedendo l’autorizzazione d’urgenza al Giudice tutelare, la nuda proprietà dell’appartamento di una signora ormai morente, sito nel quartiere Prati,a un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato, ricevendo dall’acquirente, indagato in concorso per corruzione, un compenso in contanti.

Oltre alla misura cautelare personale, il Gip ha disposto il sequestro preventivo fino alla concorrenza di circa 150mila euro nei confronti sia dell’avvocato, dell’imprenditore e dell’acquirente dell’appartamento e di un altro professionista, anche egli indagato per peculato per aver pagato all’imprenditore, in qualità di amministratore di sostegno, fatture per servizi assistenziali resi per importi largamente inferiori.