Vendono appartamento di edilizia popolare a San Bartolomeo, quattro indagati tra cui dipendente Ater

Vendono appartamento di edilizia popolare a San Bartolomeo, quattro indagati tra cui dipendente Ater

19 Agosto 2020 Off Di redazione

Cassino – Quattro persone, tra cui un dipendente dell’Ater di Frosinone, sono state indagate per i reati di concorso in truffa aggravata e concorso in tentata estorsione e lesione personale. Questa mattina i carabinieri di Cassino hanno notificato ai quattro, un avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla procura della Repubblica di Cassino. L’indagine è cominciata il 22 giugno 2019 a seguito di una denuncia sporta da una donna 28enne di Cassino, madre di due bambine in tenera età.

Nel mese di febbraio 2019, Q.P. 35 anni residente a Cassino, P.M. di 50 anni di San Giorgio a Liri e P.S. di 56 anni di Cassino, approfittando dello stato di bisogno derivante dalla necessità di reperire un alloggio a seguito della interruzione della convivenza con il suo compagno, raccontavano falsamente alla vittima di essere proprietari di un appartamento Ater (nella realtà ancora di proprietà dell’Ente Pubblico), a Cassino, zona San Bartolomeo, e di volerlo vendere al prezzo di quattromila euro.

I tre falsi venditori, con la complicità di T.M. di anni 57 di Cassino, dipendente ATER, nel raggirare la vittima rassicurandola circa la regolarizzazione dell’operazione di compravendita presso gli uffici dell’Ater di Frosinone, l’hanno indotta in errore sulla effettiva possibilità di acquistare l’appartamento facendosi consegnare, a titolo di acconto, 2.200 euro.

Il 17 giugno 2019 P.S. e T.M. si sono recati presso l’abitazione della vittima ed usando violenza e minaccia – poiché quest’ultima era venuta meno su quanto pattuito nel mese di febbraio 2019, ossia non aveva provveduto a saldare il prezzo di acquisto dell’appartamento concordato cioè 4mila euro siccome aveva scoperto di essere stata truffata – hanno tentato in tutti i modi, anche aggredendola fisicamente, di farsi saldare il debito della illegale compravendita dell’alloggio popolare di proprietà dell’Ater, non riuscendo nel loro intento per il categorico rifiuto della vittima. A seguito dell’aggressione la vittima ha denunciato quanto accaduto ai carabinieri, attivando le indagine della Sezione Operativa della Compagnia di Cassino.