Nasce l’osservatorio permanente Aidaa sull’abbandono degli animali

7 Settembre 2011 0 Di redazione

Finisce l’estate e si smette di fatto di parlare di abbandono di animali, in particolare degli abbandoni di cani che in questa estate 2011 ha fatto segnare una diminuzione di circa il 20% sui dati del trimestre giugno-agosto dello scorso anno. Ma anche di abbandono di gatti (che invece sono in leggero aumento) ma anche degli altri animali domestici ed esotici a partire dai pesci degli acquari riversati a centinaia di migliaia nei fiumi, nei torrenti e nei canali con grave danno alla fauna autoctona, ma ci sono anche gli abbandoni delle tartarughe d’acqua e dei conigli da compagnia ed in alcuni casi di animali assolutamente rari. Infine un fenomeno del quale si parla poco è quello del randagismo equino, fenomeno questo in lenta ma costante crescita. Secondo i dati realizzati analizzando le varie statistiche degli abbandoni fatte dalle diverse associazioni possiamo tranquillamente sostenere che ogni anno sono circa 700.000 gli animali abbandonati ed altrettanti a rischio abbandono. Cosi se da una parte il monitoraggio costante relativo all’abbandono dei cani su strade ed autostrade permette anno dopo anno di ridurre e tenere sotto controllo il fenomeno, per gli altri animali la situazione è tutt’altro che sotto controllo. Da qui la necessità di far nascere un osservatorio permanente sul fenomeno dell’abbandono degli animali a 360 gradi promosso dall’associazione italiana difesa animali ed ambiente – AIDAA insieme ad esperti di altre associazioni. Compito dell’osservatorio è quello di analizzare il fenomeno degli abbandoni e di pubblicare ogni anno un libro bianco sul fenomeno tendendo conto sia delle segnalazioni che giungono dalle associazioni di tutela delle singole specie sia delle statistiche che ogni anno vengono fornite dalle maggiori associazioni animaliste. “Quello dell’osservatorio vuole essere un lavoro di analisi del fenomeno degli abbandoni degli animali a partire da cani e gatti fino ad arrivare alle specie di cui si parla poco quali i conigli o i cavalli. L’obbiettivo è arrivare ogni anno a fotografare in maniera precisa la vastità del fenomeno ed indicare quelle che possono essere le ipotesi di soluzione. Chiaramente – ci dice Lorenzo Croce- noi siamo abituati molto a parlare di cani e gatti e praticamente mai degli altri animali, ma sapete ad esempio che ogni anno almeno 20.000 tartarughe d’acqua e 8.000 conigli vengono abbandonati? Aver un quadro completo della situazione è indispensabile per poter conoscere e prevenire il fenomeno che riguarda almeno 400 specie di animali pesci compresi”.