Licenziamenti, da Montecassino l’appello di don Vittorelli: “Chiunque può contribuisca ad impedire la calamità”

8 Dicembre 2012 0 Di redazione

L’Abate e Ordinario diocesano Dom Pietro Vittorelli, unitamente a tutta la Diocesi di Montecassino, sinceramente preoccupato per la situazione critica in cui versano in questo periodo tanti lavoratori del nostro territorio, che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro, desidera esprimere comprensione, vicinanza e solidarietà per loro e le loro famiglie.
“È il lavoro che conferisce ad ogni uomo o donna – si legge nella sua nota – il riconoscimento concreto e visibile della sua dignità e non solamente gli permette di sostenere se stesso e la sua famiglia in modo autonomo e responsabile, ma lo fa sentire pienamente partecipe della vita sociale e costruttore, insieme agli altri, quand’anche in minima parte, del progresso economico, sociale e culturale di tutta la società. Privare un uomo del lavoro significa privarlo della sua dignità e di un riconoscimento sociale di cui nessuno può fare a meno, pena l’emarginazione, il regresso, spesso la disperazione.
Perciò, consapevole dell’importanza che il lavoro umano – prosecuzione dell’opera creatrice di Dio – riveste nella vita di ciascuno e di tutti, auspico che si trovino soluzioni eque alle numerose problematiche occupazionali che in questo momento minacciano di gettare molte famiglie sulla strada e tutto il territorio in una fase recessiva senza precedenti.
La minaccia di chiusura del San Raffaele e delle cliniche private Villa Serena e S. Anna, di forte ridimensionamento del personale della cartiera Reno de’ Medici e di quella di Cassino, la ventilata chiusura degli uffici postali di alcuni nostri paesi e tutte le situazioni simili sono sciagure da scongiurare.
Mi appello quindi a tutti gli uomini di buona volontà che hanno in qualche modo potere e responsabilità di decidere o di fare da intermediari, affinché studino, escogitino e propongano strategie risolutive che tengano conto equamente degli interessi e dei bisogni di tutti, che salvaguardino il lavoro, l’economia e la giustizia sociale del territorio, evitando le contrapposizioni, le violenze, i gesti estremi, per il bene di tutti.
Chiunque ha qualche possibilità contribuisca ad impedire una simile calamità, si adoperi e faccia del suo meglio, perché sono in gioco la stabilità sociale ed il futuro del nostro territorio.
In un momento di crisi così acuta occorre impiegare le migliori energie non per alzare barricate, né arroccarsi a difendere solo i propri interessi o addirittura privilegi, ma per restare uniti e solidali e cercare soluzioni possibili, ricordando sempre che più ancora che le risorse economiche possono le risorse umane, le più preziose, le più innovatrici e inesauribili”.