Sempre meno italiani all’altare: tasche vuote o superstizione per l’anno 20’17’?

Sempre meno italiani all’altare: tasche vuote o superstizione per l’anno 20’17’?

21 Maggio 2017 0 Di redazione

Dall’Italia – I dati Istat evidenziano come il 2015 sia stato l’ultimo anno in cui in Italia i matrimoni siano cresciuti rispetto al precedente, con più di 4000 nozze di differenza. Ma il prospetto per il 2017 si rivela piuttosto curioso: sembra infatti che il calo di coppie all’altare sia dovuto più alla superstizione legata al numero 17 che alle difficoltà economiche in cui versano la maggior parte degli italiani.

Tra curiosità e storia

La nostra cultura popolare ha diffuso sin dai primi secoli la eptacaidecafobia, ossia la paura del numero 17, derivante per lo più dai Testi Sacri.

Nella Bibbia, di fatto, si legge che il diluvio universale iniziò proprio il giorno 17.

Nel medioevo questa credenza rivalutò anche alcuni tratti del mondo antico, ad esempio nell’antica Roma la scritta “VIXI” (“ho vissuto” e quindi “sono morto”) presente sulle tombe dei defunti, fu considerata come l’anagramma di “XVII”, il numero 17 romano. Anche nella smorfia napoletana il 17 è sinonimo di “disgrazia”.

Sposarsi nel 2017 porta sfortuna?
Si sa, la superstizione legata al numero 17 è dura a morire, e in questo particolare anno è enfatizzata dalla presenza di diversi “venerdì 17”, come quelli di marzo e novembre, ma ovviamente non vi è alcuna tesi scientifica o statistica che dimostri la veridicità della presunta sfortuna legata a questo numero. Di questo parere sarà stata Pippa Middleton, sorella della duchessa Kate di Cambridge, convolata a nozze principesche il 20 maggio di quest’anno.

Sta dunque alle coppie italiane, soprattutto le più giovani, riflettere sul fatto che un matrimonio possa essere felice non in base a una presunta data fortunata bensì grazie all’impegno costante da parte di entrambi nel mantenere saldo un rapporto.

Giulia Guerra