“Anime stanche” nuovo romanzo di Michele Clemente, presentato domani alla biblioteca ‘P. Malatesta’

“Anime stanche” nuovo romanzo di Michele Clemente, presentato domani alla biblioteca ‘P. Malatesta’

2 Marzo 2018 0 Di Felice Pensabene

CASSINO – In un’Italia del 2020 soggiogata dalla dittatura fascista del Movimento Nazionalista Italiano guidato dal sanguinario despota Rodolfo Bergamini, la Carogna, e dal suo braccio destro Maurizio Santini, è ambientato il nuovo lavoro “Anime stanche” di Michele Clemente, che verrà presentato domani, 3 marzo, alle ore 16, alla biblioteca comunale “P. Malatesta” di Cassino.

Un racconto in cui l’Autore sviluppa l’analisi della tirannia, del totalitarismo e il dispotismo del potere, cercando il significato di alcuni dubbi di fondo che animano il racconto. Un lavoro che trae ispirazione – come sintetizza l’Autore in una breve intervista – dalle vicende dello scrittore, politico greco Alexandros Panagulis, alla sua lotta per la libertà, durante il regime dittatoriale di Georgios Papadopulos nel ‘68. Passando dall’arresto, alle vessazioni, al carcere, alle torture che Panagulis subì durante la dittatura di quegli anni. Il messaggio che ne viene fuori, dal lavoro di Michele Clemente, mette in evidenza un aspetto fondamentale del pensiero, non sempre è opportuno seguire le regole imposte, se ingiuste per il popolo. Un tema, quello affrontato nel volume, quanto mai attuale nella società moderna, dove la democrazia è messa in discussione e troppo spesso i diritti di libertà sono prevaricati dal potere. Uno scenario che Michele Clemente affronta in un ipotetico regime dittatoriale italiano del 2020. L’emergere ed il protrarsi della violenza sanguinaria del despota Bergamini per riaffermare e difendere il suo potere. A qualunque costo, incurante della vita umana, mettendo a ferro e fuoco Roma nel vano tentativo di catturare gli oppositori del Movimento dei Bastardi, colpevoli di averlo sbeffeggiato e deriso pubblicamente nell’Anniversario della conquista del potere.

È proprio durante le celebrazioni del colpo di stato che accade l’imprevisto. Dagli altoparlanti la voce di un “intruso”, oppositore del regime ed appartenente al Movimento dei Bastardi, promette di assassinare il tiranno e liberare il Paese dalla sua dittatura sanguinaria. Un affronto al despota, al Guerriero Saggio, scatenerà la sua reazione, la guerra civile per lavare con il sangue quell’affronto, lavarlo con il sangue dei Bastardi a qualunque costo, senza scrupoli, sacrificando vite innocenti nel tentativo di catturare quei “Bastardi” ed suoi capi, in primis Mattia Ravanelli.

L’Autore descrive le sensazioni, l’arroganza e l’ira del dittatore sanguinario Bergamini, che si scatenerà nella realizzazione del suo folle obiettivo, attuando repressione e morte in una Roma e in un Paese ridotti in ginocchio dal regime a forza di soprusi.

La vicenda narrata pone, tuttavia, anche una serie di interrogativi a cui l’Autore cerca risposte. Chi si cela dietro il Movimento rivoluzionario dei Bastardi? È possibile che il Movimento riesca a rovesciare la dittatura sanguinaria di Rodolfo Bergamini? I “Bastardi” saranno in grado, di guidare la Nazione, di gestire la situazione di precarietà che si sarà creata? Ma soprattutto: è legittimo uccidere i cattivi? La risposta al quesito, Michele Clemente, la affida a Lorenzo Ferretti, uno dei protagonisti del racconto, ideologo del Movimento dei Bastardi. “Non bisogna neppure porsi il problema di tralasciare l’etica e la morale, perché è giusto ammazzare un dittatore… non è necessario giustificarsi perché la giustizia e la giustezza delle proprie azioni sono palesi. Punire chi è malvagio è senz’altro doveroso; il popolo ha diritto di liberarsi – sostiene Ferretti –  dal giogo del suo dominio con ogni mezzo”. Ma allo stesso tempo è lecito “… che i Bastardi si fossero automuniti di decidere anche di altre vite – si chiede Ferretti – che in fin dei conti erano quelle di semplici uomini, come loro?”. La risposta alla seconda parte di quel dubbio, il lettore la troverà scorrendo fra le righe del racconto. Buona lettura!

Michele Clemente, ventiduenne brillante studente di giurisprudenza dell’Università di Roma Tre, diplomato al liceo-ginnasio “G. Carducci” di Cassino, è già da tempo autore affermato. Nel 2011 il suo primo romanzo Horror Vacui, scritto e pubblicato da sedicenne liceale, è solo una parte della sua attività di scrittore. È anche autore di opere che hanno ottenuto successi e riconoscimenti importanti in provincia ed in rassegne nazionali di narrativa e poesia. Con “Anime stanche” aggiunge un ulteriore tassello alla sua carriera, cimentandosi sul significato e l’importanza della democrazia, della lotta all’autoritarismo, alla violenza politica e non solo, al rispetto delle libertà, dei diritti dei popoli contro ogni forma di dittatura, privazione, discriminazione, prevaricazione, soprusi e razzismo ponendo il seme della riflessione su dubbi essenziali nella lotta politica.

F. Pensabene