Indagini su bracciante pestato a Terracina, fermati padre e figlio sfruttatori

Indagini su bracciante pestato a Terracina, fermati padre e figlio sfruttatori

18 Maggio 2020 0 Di redazione

Terracina – Padre e figlio, 52 e 22 anni di Terracina, titolari di una azienda agricola, sono stati colpiti da misure cautelari degli arresti domiciliari per il padre, e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il figlio. I due devono rispondere di estorsione, rapina e lesioni personali aggravate, nell’ambito dello sfruttamento di braccianti agricoli stranieri.

Le indagini della polizia hanno avuto inizio quando un 33enne indiano è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Terracina con ferite al capo, fratture e lesioni personali in altre parti del corpo. Gli agenti della questura avrebbero accertato che le violenze subite erano una ritorsione dei suoi datori di lavoro, gli indagati, per le continue richieste di dispositivi di protezione individuali per difendersi dal coronavirus.

Richieste che, oltre a non essere accolte, hanno indotto i due indagati a licenziare il lavoratore, il quale, in risposta alla sua rivendicazione del salario spettante per le giornate lavorative già prestate, è stato insultato, minacciato, percosso con calci e pugni ed infine gettato in un canale di scolo.

Dalle indagini presso gli altri braccianti dell’azienda è emerso il gran numero di lavoratori sfruttati, costretti a lavorare anche 12 ore al giorno, tutti i giorni della settimana, senza fruire di alcuna giornata di riposo o festiva, tantomeno di congedi per malattia. La paga oraria era di 4 euro per ogni ora di lavoro senza alcuna maggiorazione per il lavoro prestato nei giorni festivi.

In busta paga veniva contabilizzato solamente un terzo delle giornate di lavoro effettivamente prestate. Nel corso di un controllo nessuno dei braccianti era provvisto dei dispositivi a tutela della normativa di sicurezza e dell’igiene, anche per evitare i contagi da covid, che sono stati rinvenivano all’interno delle abitazioni degli indagati i quali, evidentemente, non avevano ritenuto di distribuirle ai loro dipendenti.