Con il “portafogli trasparente” di papà Alessandro, l’artista Laura Serafini vince concorso a Brera

Con il “portafogli trasparente” di papà Alessandro, l’artista Laura Serafini vince concorso a Brera

25 Luglio 2025 0 Di redazione

Bolzano – C’è tanto della sua famiglia nell’opera con cui Laura Serafini ha incantato la giuria del concorso “Identità. Lo stupore oltre il sé”, promosso da Vidas in collaborazione con l’Accademia di Brera e la Casa degli Artisti. “L’Alessandro”, realizzato dalla 25enne che frequenta il secondo anno della magistrale all’Accademia di Belle Arti di Brera e intitolato con il nome di battesimo di suo padre (entrambi nella foto), è la ricostruzione — realizzata in materiale trasparente — del portafoglio di quest’ultimo.

«L’idea mi è venuta — racconta Serafini — perché mi hanno sempre affascinato gli oggetti che rappresentano le persone che li possiedono. Ogni cosa che abbiamo diventa parte della nostra espressione, della nostra personalità, di ciò che ci piace e di ciò che ci piace meno. Il portafoglio è un po’ il riassunto di tutto questo».

L’Alessandro, con cui la giovane artista ha vinto nella categoria “Arti visive”, superando oltre un centinaio di partecipanti, apre uno spaccato poetico sulla quotidianità di una persona: il suo portafoglio. «Dentro ci sono la mia foto, quella di mio fratello, di mia madre, dei miei nonni. Ora che tutto è conservato digitalmente sul telefono, mio padre continua questa usanza ereditata da suo padre e da suo nonno: sente quelle foto più vere e ha la sensazione di mantenere un legame più forte».

Il portafoglio, completamente trasparente, contiene riproduzioni fedeli degli oggetti originali, realizzate su stoffa, con i dati sensibili ovviamente oscurati. Ci sono carte di credito, documenti — tra cui la patente scaduta nel 1997 e la carta d’identità verde, ancora valida, tipica degli altoatesini — e anche due piccoli segreti: «Due disegnini fatti da me e da mio fratello da bambini, in cui gli scrivevamo “ti voglio bene”».

Un risultato quasi inaspettato per l’artista: «Speravo di essere selezionata per partecipare alla mostra, ma non pensavo affatto di vincere». A premiare il suo lavoro è stata proprio l’idea di raccontare qualcuno attraverso un oggetto che gli appartiene: «Un punto di vista apprezzato e perfettamente in linea con il tema del concorso», ha commentato.

E per il futuro? «Devo decidere su cosa focalizzarmi e a quale genere artistico dedicarmi di più, dato che mi piace l’arte in tutte le sue forme». Il percorso artistico di Laura, oggi 24enne, la porta lontano da Bolzano: «Sarà così per i prossimi anni — dice ancora — anche se soffro a stare lontana dalla mia città».

E se dovesse rappresentare Bolzano in un’opera? «Le voglio così bene — risponde — che faccio fatica a pensare a un’unica cosa. Spero che, maturando artisticamente, io riesca a farlo».

Ermanno Amedei

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Viel Familie steckt in ihrem Werk: Laura Serafini begeistert mit einem durchsichtigen Portemonnaie

Da steckt ganz viel Familie drin – in dem Werk, mit dem Laura Serafini die Jury des Wettbewerbs „Identität. Das Staunen jenseits des Selbst“ beeindruckt hat. Der Wettbewerb wurde von Vidas in Zusammenarbeit mit der Accademia di Brera und dem Casa degli Artisti organisiert.

„L’Alessandro“ – benannt nach dem Vornamen ihres Vaters (beide auf dem Foto zu sehen) – ist eine transparente Rekonstruktion von dessen Portemonnaie. Die 25-jährige Künstlerin, die im zweiten Jahr ihres Masterstudiums an der Brera-Akademie ist, erzählt: „Die Idee kam mir, weil ich schon immer fasziniert war von Gegenständen, die ihre Besitzer*innen repräsentieren. Alles, was wir besitzen, spiegelt unsere Persönlichkeit wider – was wir mögen, was weniger. Und das Portemonnaie ist so etwas wie die Zusammenfassung davon.“

Mit „L’Alessandro“ hat Serafini in der Kategorie „Bildende Kunst“ den ersten Platz geholt – bei über hundert Einsendungen. Das Werk erlaubt einen poetischen Einblick in das Alltagsleben eines Menschen – durch sein Portemonnaie. „Darin sind Fotos von mir, meinem Bruder, meiner Mutter, meinen Großeltern. Heute speichert man alles digital im Handy, aber mein Vater macht es noch wie sein Vater und Großvater: Er empfindet diese Fotos als echter und hat das Gefühl, so die Verbindung stärker zu halten.“

Das Portemonnaie besteht komplett aus transparentem Material – die darin enthaltenen Objekte wurden originalgetreu auf Stoff nachgebildet, sensible Daten natürlich unkenntlich gemacht. Zu sehen sind Kreditkarten, Ausweise – darunter ein 1997 abgelaufener Führerschein und ein immer noch gültiger grüner Personalausweis, wie er typisch für Südtiroler ist – und zwei kleine Geheimnisse: „Zwei Zeichnungen von meinem Bruder und mir aus der Kindheit, auf denen wir geschrieben haben: ‚Ich hab dich lieb‘.“

Ein Erfolg, mit dem Laura nicht gerechnet hatte: „Ich hatte gehofft, dass ich für die Ausstellung ausgewählt werde, aber mit einem Sieg habe ich nicht gerechnet.“ Ausschlaggebend war vor allem die Idee, eine Person über einen ihr gehörenden Gegenstand zu erzählen. „Ein Blickwinkel, der sehr gut zum Thema des Wettbewerbs gepasst hat“, so die Jury.

Und wie geht’s weiter? „Ich muss für mich klären, worauf ich mich künstlerisch konzentrieren will. Ich liebe Kunst in all ihren Formen.“

Der Weg der heute 24-Jährigen führt sie jedenfalls weg von Bozen: „Das wird in den nächsten Jahren so bleiben – auch wenn es mir schwerfällt, so weit weg von meiner Stadt zu sein.“

Und wenn sie Bozen einmal künstlerisch darstellen müsste? „Ich liebe diese Stadt so sehr“, sagt sie, „dass es mir schwerfällt, mich auf eine Sache festzulegen. Aber ich hoffe, dass ich das mit wachsender Reife irgendwann schaffe.“

Ermanno Amedei

(Übersetzung mithilfe einer KI-Anwendung)