A 82 anni cameriera nel Parco del Talvera per passione e per aiutare i figli, Maria Luigia “il segreto della longevità è in una vita sana”

A 82 anni cameriera nel Parco del Talvera per passione e per aiutare i figli, Maria Luigia “il segreto della longevità è in una vita sana”

14 Agosto 2025 0 Di redazione

Bolzano – A 82 anni continua a servire ai tavoli come fosse una ragazzina. Maria Luigia Grasser, classe 1943, da 40 anni serve ai tavoli e, per centinaia di volte al giorno, sale e scende in perfetto equilibrio, con il vassoio in mano, i due gradini che separano l’interno del bar Sant’Antonio, nel cuore del Parco del Talvera, dall’area dove sono seduti i clienti. Spritz, cornetti con cappuccini o semplici caffè, Maria Luigia è infaticabile, indistruttibile, sempre sorridente, pronta a una battuta di spirito in un italiano che sa di tedesco o in un tedesco che sa di italiano. Tutte le mattine comincio a lavorare alle 8:30 in punto – dice –. «Aiuto i miei figli nella gestione del locale che portiamo avanti con passione anche per onorare la promessa che abbiamo fatto a mio marito, scomparso 5 anni fa». Giovanni Battista è morto nella prima fase dell’epidemia da Covid e, nelle poche volte che ha potuto vedere la famiglia prima di morire, si è fatto promettere che avrebbero portato avanti il bar creato con tanti sacrifici. Maria Luigia gestisce il Caffè Sant’Antonio, sulla passeggiata del parco nel capoluogo altoatesino, insieme ai figli Andrea, di 59 anni, e Gunther, di 62.

Quello che poi è diventato un’azienda di famiglia, il bar appunto, è nato da un’improvvisa esigenza. «Negli anni ’80 mio figlio Gunther ha avuto un incidente stradale. È stato investito, riportando ferite tali da non poter più svolgere il suo lavoro di piastrellista – ricorda la donna –. Si sentiva perso e io lo rassicurai dicendogli che avrei trovato un lavoro adatto per lui. In quell’epoca ero commessa in un negozio di giocattoli; lasciai il lavoro, accesi un mutuo da 100 milioni di lire e rilevai questo locale dal precedente gestore».

Ciò accadeva nel 1985, esattamente 40 anni fa, quando il parco del Talvera «non era come oggi. C’era sporcizia, ma soprattutto c’erano siringhe ovunque. Anche il locale non era come è adesso. Andrea lavorava nell’edilizia e fu lui, insieme a noi che lo aiutavamo, a effettuare una ristrutturazione. Non abbiamo mai chiesto aiuti a nessuno».

Quarant’anni sono uno spaccato di vita ampio, trascorso come su un “balcone” che affaccia sull’area verde “gioiello” di Bolzano. Maria Luigia ricorda i tempi in cui i tossicodipendenti utilizzavano le siringhe per iniettarsi l’eroina. «Erano tantissimi, ma devo dire che noi non abbiamo mai avuto problemi: mai una rapina o un furto. Questo anche perché abbiamo saputo scegliere la nostra clientela. Alle 20 chiudiamo: guadagniamo di meno, ma viviamo meglio e senza problemi. Oggi non ci sono più siringhe; il parco è molto bello, ma i problemi sono diversi e sono tutti giù, verso il prato» dice la donna, indicando le distese verdi che circondano il locale.

È lì che si ritrovano spesso giovani stranieri che finiscono per litigare tra di loro. Il bar, quindi, ben presto è diventato l’azienda di famiglia «con mio marito Giovanni Battista che cucinava, Gunther al bancone e io che facevo e faccio ciò che serve. Anche Andrea veniva a lavorare il sabato e la domenica, quando i cantieri erano chiusi, poi ha deciso di dedicarsi anche lui al locale a tempo pieno».

Poi, cinque anni fa, la tempesta del Covid le portò via il marito. «Giovanni – ricorda – in punto di morte si fece promettere che avremmo portato avanti il bar, ed è ciò che stiamo facendo».

Ma lei ha 82 anni. «E allora? – risponde quasi stizzita – Mi sento bene, sono forte e voglio continuare a rendermi utile» dice con il sorriso che le caratterizza il volto. Non ha problemi a svelare il suo segreto di longevità e salute. A 20 anni «mi sono ammalata e temevo di non sopravvivere. Un medico a Berlino mi disse, invece, che potevo vivere bene se avessi fatto la scelta di una vita regolare e sana. Bastava rinunciare al fumo e all’alcool, e avrei dovuto mangiare il giusto per cinque volte al giorno, evitando cibi con conservanti. Inoltre, per problemi allo stomaco, posso curarmi solo con farmaci naturali».

Una ricetta semplice ma, a quanto pare, anche efficace.

Ermanno Amedei


Mit 82 Jahren arbeitet Maria Luigia, Kellnerin im Talfera Park, aus Leidenschaft und um ihren Kindern zu helfen. “Das Geheimnis eines langen Lebens liegt in einem gesunden Lebensstil”

auf der Wiese“, sagt sie und deutet in Richtung der Grünflächen.

Dort treffen sich oft junge Ausländer, die nicht selten in Streit geraten. Das Café wurde schnell zum echten Familienbetrieb: „Mein Mann Giovanni stand in der Küche, Gunther an der Theke, und ich machte einfach das, was nötig war. Andrea kam an Wochenenden dazu, wenn die Baustellen geschlossen waren – später stieg auch er komplett ein.“

Dann, vor fünf Jahren, riss ihr die Corona-Zeit den Ehemann weg. „Giovanni – erinnert sie sich – ließ sich auf dem Sterbebett versprechen, dass wir das Café weiterführen. Und genau das tun wir.“

Aber sie ist 82 Jahre alt. „Na und?“, entgegnet sie fast empört. „Mir geht’s gut, ich bin stark, und ich will weiterhin nützlich sein.“ Und sie verrät auch ihr Geheimnis für Gesundheit und langes Leben: Mit 20 „wurde ich krank und dachte, ich würde es nicht schaffen. Ein Arzt in Berlin sagte mir, ich könne ein gutes Leben haben, wenn ich gesund und regelmäßig lebe: kein Rauchen, kein Alkohol, fünf kleine Mahlzeiten am Tag ohne Konservierungsstoffe. Und wegen meiner Magenprobleme nehme ich nur natürliche Heilmittel.“

Ein einfaches Rezept – aber, wie es scheint, ein sehr wirksames.

Ermanno Amedei

(Übersetzung mithilfe einer KI-Anwendung)