Competenze in transizione, il lavoro cambia e diventa sempre più verde

Competenze in transizione, il lavoro cambia e diventa sempre più verde

18 Novembre 2025 0 Di redazione

Attualità – La trasformazione che stanno attraversando le aziende e, con loro, anche il mercato del lavoro non può essere più considerata una moda passeggera, né un semplice adeguamento alla normativa europea. Sta avvenendo un vero cambio di paradigma, in cui le competenze richieste alle imprese si stanno spostando verso la sostenibilità, tanto nei settori tradizionali quanto realtà emergenti. 

La questione, ormai, va ben oltre l’introduzione di strumenti per ridurre l’impatto ambientale o la preparazione di report di sostenibilità. Le aziende che tengono il passo con i tempi hanno bisogno di figure capaci di integrare la logica della transizione ecologica nel modello di business, contribuendo a ripensare produzione, logistica, supply chain, processi e governance.

Messa in questi termini la sostenibilità non può più essere relegata a un reparto CSR, ma entra nei ruoli chiave, coinvolgendo manager, ingegneri, tecnici, responsabili della comunicazione, analisti finanziari e professionisti della gestione dei dati

Per questo si parla oggi di competenze ibride, in grado di conciliare visione sistemica e specializzazione tecnica, sensibilità sociale e padronanza digitale.

Secondo questa prospettiva, la transizione riguarda anche i professionisti. Ciò che emerge, infatti, è l’urgenza, per chi vuole restare competitivo o riposizionarsi, di sviluppare una conoscenza approfondita dei temi ambientali, energetici e della sostenibilità industriale. 

Chiaramente non si può diventare esperti di tutto, ma diventa necessario acquisire consapevolezza strategica, comprendere normativa, strumenti operativi, metriche di misurazione, rendicontazione e logiche di innovazione sostenibile.

Questa trasformazione, inoltre, riguarda sia i giovani che si affacciano al mercato del lavoro quanto i senior. Molti professionisti già attivi si trovano in una fase di upskilling e reskilling, chiamati a integrare nuove competenze per continuare a essere centrali nei processi decisionali aziendali.

A differenziarsi maggiormente, dunque, sono proprio coloro che scelgono di investire con lucidità nella formazione, scegliendo percorsi tutt’altro che generici, ma costruiti in modo da fornire competenze reali e applicabili. 

La sostenibilità, d’altra parte, è un terreno in cui l’approssimazione non ripaga, al contrario, chi si forma seriamente può diventare risorsa strategica e ricercata.

Per questa ragione 24ORE Business School, da sempre attenta ai trend del mercato lavorativo, ha messo a punto un ventaglio articolato di Master in sostenibilità, percorsi dedicati ad Ambiente ed Energia, capaci di rispondere alle esigenze di profili diversi, dai neolaureati, ai professionisti in evoluzione, senza dimenticare tecnici e manager.

Tra i percorsi più rilevanti emerge il Master in Sustainability Management, pensato per chi desidera acquisire una visione sistemica della sostenibilità come leva strategica di governance e competitività, ma anche il Master in Economia Circolare e Gestione delle Risorse, che approfondisce, invece, strumenti e modelli indispensabili per ripensare l’intero ciclo di vita dei prodotti.

Non da meno, l’Executive Master in Energy Management si rivolge a professionisti che operano in settori tecnici e devono aggiornarsi su efficienza energetica, decarbonizzazione e regolazione.

Va sottolineato, al contempo, come tutti questi percorsi, pur mantenendo un taglio diverso,  condividono un approccio didattico estremamente concreto, basato su casi reali, workshop e project work, che permettono agli studenti di misurarsi con problemi veri, non con esercizi teorici.

La faculty è composta da manager, consulenti, tecnici del settore, figure che ogni giorno operano in contesti complessi e portano in aula la dimensione più attuale della transizione. Questo consente di comprendere come le regole si applicano, quali leve usare nelle negoziazioni con stakeholder, come si struttura un piano ESG e quali indicatori sono rilevanti per le imprese.

Un elemento di particolare valore, soprattutto per chi si affaccia alla libera professione o intende costruire un nuovo posizionamento sul mercato, riguarda poi il networking, che permette di entrare in contatto con aziende, professionisti e colleghi con cui costruire collaborazioni, opportunità di consulenza e progetti condivisi.

In un settore in cui la credibilità passa anche dalla partecipazione a tavoli tecnici, eventi, confronti, costruire relazioni solide può fare la differenza tanto quanto la competenza tecnica.