Mafia Capitale a “5 cerchi” contro il Movimento a 5 Stelle per far vincere il cancro che uccide Roma

Mafia Capitale a “5 cerchi” contro il Movimento a 5 Stelle per far vincere il cancro che uccide Roma

9 Settembre 2016 0 Di redazione

RomaE’ il cancro che cerca di difendersi dai farmaci che lo attaccano. Che Roma sia coperta dalla cupola mafiosa del malaffare non siamo certo noi a dirlo, ma le inchieste giudiziarie che hanno aperto uno squarcio profondo su ciò che tutti noi temevamo fosse vero.

Il Cuore del Paese, la sua Capitale, era, o forse lo è ancora, in mano ad un qualcosa di indefinibile: chiamarlo anti Stato è errato perché ha coinvolto, o coinvolge ancora, parte dello Stato stesso o di chi lo rappresenta.

La graticola su cui si sta cucinando il Movimento 5 Stelle è lo strumento con cui il cancro si difende e se per la malattia l’obiettivo è la morte del corpo che lo ospita, per la Cupola, l’obiettivo sono le Olimpiadi. A Lui, al cancro, non interessa oggi come si chiami il sindaco, se sia giallo o rosso o nero, l’importante è che non sia la Raggi semplicemente perché rischia di mettere il lucchetto alla dispensa.

Abbiamo sentito dire da chi sostiene la fattibilità delle Olimpiadi a Roma che “Se qualcuno ruba si arresta il ladro, ma non si blocca il Paese”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ma non era il Movimento 5 Stelle ad essere populista?

Le Olimpiadi, in un Paese in cui sia possibile garantire la legalità in genere ed in particolare nell’affidamento degli  appalti e nel contrastare il fenomeno della corruzione, ospitare una grande manifestazione come quella olimpionica è manna da cielo; nel nostro dove questo non è oggettivamente possibile, significa solamente dare forza al cancro. Chi dice il contrario fa populismo o lo dice perché ha interessi.

Lo sport ovviamente non c’entra nulla. Il problema è che le olimpiadi a Roma darebbero posti di lavoro e soldi. A chi?

A chi deve ricostruire l’impero del malaffare. I posti di lavoro servono per creare bacini elettorali per piazzare proprie pedine in consigli comunali, assessorati, ruoli direzionali ed anche in Parlamento, al fine di ricostruire o rinsaldare quel tessuto criminale danneggiato negli ultimi anni.

Significherebbe spianare la strada al cancro per i prossimi decenni. L’unico ostacolo sembrano essere quei “pazzi” dei Movimento 5 Stelle. Sotto la graticola non ci sono solo carboni ardenti ma vere e proprie fiamme. Addirittura si schernisce la Raggi perché non riesce a trovare figure che accettino di ricoprire cariche assessorili. Possibile? A Roma che ha millenaria storia anche di complotti per il potere? Quando mai è accaduto questo? Adesso, quando la dispensa è lucchettata: oggi.

Diciamo questo non perché conosciamo la sindaca, (non la conosciamo infatti) ma solamente basandoci su ciò che vediamo; su come titolano i giornali, i telegiornali. Troppo livore sfacciatamente interessato nei confronti di un sistema che sta andando contro un altro sistema, quello purtroppo consolidato dalla corruzione. L’errore della sindaca, a nostro avviso, è quello di cercare di circondarsi di figure di elevato spessore. Oggi l’Italia ha bisogno di amministratori onesti ancor più che super capaci. Purtroppo, è merce rara. Sinceramente c’è da temere per la sorte del sindaco.

Ermanno Amedei     Â