Navigatori satellitari uguale anti-autovelox?

17 Luglio 2009 0 Di redazione

“I navigatori satellitari che indicano la postazione di autovelox e degli altri strumenti di controllo della velocità sono uguali agli anti-autovelox? Sono legali oppure no?” Come Gianni di Milano molte altre persone si chiedono se esiste un eventuale decreto che vieterebbe l’uso di “certi navigatori satellitari”. In realtà non è proprio così.
Una sentenza della Corte di Cassazione la n. 12150 del 24 maggio 2007 conferma – così come previsto dall’art 45 del Codice della Strada, il divieto di utilizzo dei cosiddetti anti-autovelox. Con questo termine, entrato ormai nel linguaggio comune, si intendono però quegli strumenti che interferiscono con il funzionamento dei misuratori di velocità. L’uso illecito di tali strumenti si configura anche quando il conducente dispone solo dell’apparecchio senza che questo lo avverta della presenza del posto di controllo.
Il divieto pertanto non riguarda i navigatori satellitari che invece dispongono della localizzazione degli autovelox e che segnalandone la presenza invitano il conducente alla prudenza. Questo anzi è un obiettivo perseguito anche dalla Polizia Stradale che proprio per cercare di garantire maggiore sicurezza sulle strade ha deciso di pubblicare sul sito le mappe di autovelox, tutor e altri strumenti che controllano la velocità. Il fatto che i conducenti per evitare la multa rallentino anche se solo per un breve tratto indicato dal “bip” può essere un modo per tutelare i conducenti.
Per chi utilizza invece i dispositivi che interferiscono con la strumentazione delle Forze dell’Ordine la multa prevista va da 742 a 2.970 euro (oltre che alla confisca dell’oggetto). Attenzione quindi a quanti vi propongono l’acquisto di questi oggetti.