Detenuti in Romania, la coppia di Cervaro si appella al Consolato Italiano

31 Marzo 2011 1 Di redazione

Un’assurda storia tra Italia e Romania; storia di una coppia di coniugi senza “grilli”, come si sul dire, se non uno, quello di diventare genitori. Un desiderio per esaudire il quale non hanno evidentemente pensato alle conseguenze e ai 25 anni di carcere ciascuno che rischiavano con il loro gesto. Dal 9 marzo, Garnero Sandra Candelaria 45 anni e il marito Giovanni Sparagna 57 anni, entrambi di Cervaro, sono in stato di fermo in Romania per aver tentato, con uno stratagemma concordato con la madre naturale di un bambino nato proprio il 9 marzo, di adottare il piccolo aggirando ogni forma burocratica. Colpe, o presunte tali, che in quel Paese si pagano con pene carcerarie pesantissime. Al momento sono ancora in uno stato di fermo; quello che in Italia dura al massimo 48 ore, in Romania, arriva a durare anche 20 giorni con possibilità per la procura di chiedere, per altre due volte, ulteriori altri 20 giorni di proroga per un massimo quindi di 60 giorni. Al momento i due sono reclusi non in un carcere, ma in camere di sicurezza di un comando di polizia e, il quattro aprile, con i due assistiti da un legale rumeno accreditato presso la Farnesina, consigliati comunque da avvocati italiani di loro fiducia, si discuterà della richiesta avanzata dalla procura di ulteriori 20 giorni di proroga dello stato di fermo. Gli ambienti detentivi sarebbero ben al di sotto della decenza e, per questo, i due si sarebbero rivolti al consolato italiano in Romania per denunciare il regime di scarsa igiene a cui sono costretti.
Er. Amedei