Lavoratori in nero al bar, la finanza sospende l’attività e sanziona il titolare

2 Marzo 2011 0 Di redazione

Le Fiamme Gialle teatine hanno scoperto un soggetto economico, esercente l’attività di bar, non in regola con la normativa sul Lavoro, che impiegava manodopera in nero in aperta violazione della materia previdenziale, assistenziale ed assicurativa.
In particolare, a seguito di opportune e articolate verifiche sulla posizione del personale dipendente è emerso che l’attività in questione ha utilizzato n. 5 (cinque) lavoratori completamente “in nero” cioè non comunicati agli organi previdenziali ed assistenziali.
Al titolare sono state comminate le “maxi sanzioni” sul lavoro nero previste dalla Legge 23 aprile 2002 n.73, come modificata dall’art. 4, della Legge 4 novembre 2010 n.183, c.d. Collegato Lavoro, per l’impiego di lavoratori non risultanti dalle scritture o altra documentazione obbligatoria con l’applicazione di una sanzione amministrativa da 1.500 a 12.000 Euro per ogni lavoratore, ed altresì proposta, stante la gravità delle irregolarità accertate, la sospensione dell’attività imprenditoriale.
Altresì, sono state accertate anche violazioni alla normativa fiscale in quanto l’impresa ha omesso di istituire registri e documentazione obbligatori ai fini delle II.DD. e dell’I.V.A., comportamento tipicamente omissivo prodromico all’evasione fiscale omettendo, nel contempo, di versare tributi diretti ed indiretti inerenti gli introiti derivanti dall’esercizio dell’attività d’impresa.
E’ la prima applicazione della normativa, novellata dalla Legge 2010/183, che ha ampliato i poteri del Corpo della Guardia di Finanza, riconoscendone il potere di intimare la diffida al datore di lavoro per le violazioni sanabili e di irrogare direttamente la MAXI SANZIONE. Si rafforza così lo spirito di collaborazione tra il Corpo ed le Direzioni Provinciali del Lavoro.
Ad oggi 15 sono stati già i lavoratori in nero scoperti, 4 quelli irregolari e 6 quelli non risultanti dalle scritture obbligatorie.