Ad Alvito un monumento al perdono ricordando il San Bernardino, preso a sassate nel 1443, che maledisse gli alvitani

24 Luglio 2013 0 Di redazione

Perdona, e non scagliare la pietra. Lasciala davanti al monumeto di San Bernardino ad Alvito. E’ la nuova iniziativa di Don Alberto Mariani parroco della chiesa di San Simone ad Alvito, salito alla ribalta della cronaca la scorsa primavera quando ha ideato un mese di preghiere e processioni per spezzare la maledizione che il Santo senese lanciò agli alvitani nel 1443.
dom alberto mariani punto
In quegli anni, quando Alvito era un potente Ducato che contrastava le forze della vicina Sora e dell’Abbazia di Montecassino, arrivò in piazza un predicatore in odore di santità. Don Bernardino da Siena, noto per le sue durissime prediche contro lo strozzinaggio e il gioco d’azzardo. Una predica che non piacque a qualche signorotto che gli aizzò la folla contro e finì a sassaiola. Il Santo fu costretto a scappare trovando rifugio a Vicalvi dove ne divenne patrono. Nella fuga, secondo la leggenda, si sarebbe voltato agli alvitani dicendo loro: “Non porterete mai nulla a termine”. Una maledizione all’inconcludenza, quindi, conservata nei detti popolari tramandata nei secoli, giunta fino ad oggi. “Ovviamente un Santo, in quanto tale, non può maledire – ha detto Don Alberto Mariani – La tradizione, però, legata a un santo è preziosa si rischiava di perdere. L’iniziativa è servita per creare un momento di confronto tra i giovani proprio sul perdono”. Il Perdono, quindi, è il nome dato al monumento, una grossa pietra, nel luogo ad Alvito dove San Bernardino venne preso a sassate.
Come segno concreto di perdono concesso a quanti ci hanno offeso, don Alberto ha invitato a lasciare una pietra attorno al monumento, considerandola come “la pietra che non hai scagliato”. A giudicare dalle piccole pietre lasciate da ‘anonimi’ attorno o sopra il monumento, l’invito alla riconciliazione e al perdono, almeno per alcuni, è stata presa sul serio.
Ermanno Amedei