Inquinamento elettromagnetico, per il comune di Piedimonte San Germano non esiste

Inquinamento elettromagnetico, per il comune di Piedimonte San Germano non esiste

23 Settembre 2015 0 Di redazione

Dalla Consulta dell’Ambiente di Piedimonte San Germano riceviamo e pubblichiamo:
«Quello che è accaduto nei giorni scorsi nel Comune di Piedimonte San Germano è di una gravità assoluta.» Così esordisce Alessandro Barbieri, presidente della Consulta dell’Ambiente della città. «Nonostante la nuova amministrazione targata Nocella fosse stata messa per tempo a conoscenza che, attraverso i monitoraggi ambientali, scoprimmo per la prima volta nel marzo 2014 (dal 1998) il superamento della soglia di rischio (CSR) dei 6 V/m degli impianti TLC a ridosso del parco pubblico di Piedimonte Alta, ha acconsentito lo stesso di allestire gli stand gastronomici per la manifestazione di sabato e domenica scorsi proprio sotto i ripetitori della Telecom. Ricordiamo che nello stesso mese era stato convocato un tavolo tecnico tra Comune, Telecom, Arpa Lazio e la nostra associazione, rinviato per l’assenza della compagnia telefonica e la stessa ArpaL. Una leggerezza, dunque, che non è ammissibile, in quanto la popolazione che in quelle sere ha sostato nei pressi degli stand ha assorbito il cosiddetto “inquinamento elettromagnetico” (elettrosmog), esposti all’elettrosensibilità.» Nel 2011 presso l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) a Lione 31 esperti di 14 Paesi si sono riuniti per valutare la cancerogenicità dei campi elettromagnetici a radio frequenza (RF, da 30kHz a 300 Ghz) e a quattro anni di distanza il volume “Non ionizing radiation part 2 – radiofrequency electromagnetic fields” riporta la classificazione dei campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibili cancerogeni per l’uomo, corrispondente al gruppo 2 B, dove si trovano classificati altri 274 agenti. I sintomi dell’elettrosensibilità sono formicolio, prurito, insonnia, debolezza, mal di testa, nausea e malessere generale. Si riscontrano anche riduzione della memoria, bradicardia e disturbi dell’umore che possono degenerare in depressione. Oltre ai disturbi avvertiti, vi sono alcuni effetti biologici che secondo alcuni specialisti possono essere ricondotti all’esposizione ai campi elettromagnetici, come i danni a carico di alcuni organi. Inoltre si ritiene che le persone portatrici di protesi metalliche siano particolarmente esposte all’elettrosensibilità. «Per questo motivo – conclude Barbieri – chiederemo l’immediata chiusura dell’area interessata dalle radiazioni affinché venga al più presto risolto il problema».