Abusi ebilizi sul litorale a Latina, atto intimidatorio a Consigliere comunale Ciolfi. Due arresti

15 Maggio 2020 0 Di redazione

Latina – Un atto intimidatorio per “convincere” il consigliere comunale di Latina Maria Grazia Ciolfi a non sollecitare controlli su una struttura realizzata abusivamente sull’arenile del litorale pontino. Per questo due uomini, un 32enne di Velletri e un 42enne di Latina, sono stati arrestati dai carabinieri di Latina su ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del tribunale pontino.

Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di minaccia a un pubblico ufficiale, danneggiamento a seguito di incendio e violazione di domicilio. Le indagini hanno permesso di ricostruire l’attività intimidatoria che c’era dietro all’incendio dell’autovettura in uso a Ciolfi, consigliere comunale di Latina con delega alla politiche ambientali, patrimoniali urbanistiche e produttive della marina nonché vice presidente della commissione governo del territorio e lavori pubblici. Il veliterno, secondo gli inquirenti, sarebbe l’esecutore materiale, mentre il 42enne di latina il mandante. In particolare, l’atto intimidatorio, sarebbe stato compiuto per evitare controlli presso il lotto sull’arenile di Latina in via Valmontorio, di proprietà del 42enne arrestato. Su quel lotto era stata realizzata una recinzione abusiva in paletti di legno e su cui era stata posizionata una roulotte in violazione alle norme vigenti.

Inoltre, l’atto intimidatorio, secondo gli investigatori, doveva servire a a convincere la vittima a far approvare la pratica edilizia scia del 2019, presentata sempre dal 42enne, relativa alla comunicazione dell’avvio di quei lavoro poi realizzati. Eppure già nel maggio del 2019, il servizio edilizia privata del comune di Latina aveva risposto con una diffida dall’eseguire qualsiasi tipo di opera sull’arenile, in quanto in violazione del piano di utilizzazione dell’arenile comunale, poiché ricadente nell’area di rispetto dell’esistente impianto di depurazione. Inoltre, il terreno ricadeva nel Piano particolareggiato comprensorio della marina di Latina destinato ad arenile pubblico con vincolo generale di inedificabilità con vincolo idrogelogico.

Tale costruzione abusiva, che già era stato oggetto di controllo da parte della polizia locale di Latina che aveva provveduto a contestare all’imprenditore il reato di realizzazione di abusi edilizi sull’arenile e che l’arrestato, come emerso anche nel corso delle attività tecniche, riteneva essere stato eseguito su segnalazione della vittima. Gli arrestati al temine delle operazioni di rito sono stati condotti presso i rispettivi domicili in regime di arresti domiciliari.