Contratto di somministrazione: vantaggi e tutele per aziende e lavoratori

Contratto di somministrazione: vantaggi e tutele per aziende e lavoratori

10 Luglio 2025 0 Di redazione

Attualità – Il contratto di somministrazione, introdotto in Italia nel 2003 con la Legge Biagi e chiamato anche contratto interinale, è una tipologia di rapporto di lavoro subordinato in cui un lavoratore (somministrato) presta la propria attività presso un’azienda (utilizzatrice), ma viene assunto e gestito da un’agenzia per il lavoro (somministratore). Può essere determinato o indeterminato e, tra tutti i contratti di lavoro, rappresenta quello più flessibile e immediato e garantisce molti vantaggi sia alle aziende che ai candidati.

Contratto di somministrazione: i vantaggi per le aziende

Perché le aziende si servono del contratto di somministrazione? Prima di tutto, perché possono gestire l’aumento di domanda (picchi di lavoro stagionali, sostituzioni temporanee o progetti a termine) in maniera immediata e senza espandere il proprio organico. Questa flessibilità operativa consente cioè di adattare rapidamente la forza lavoro alle esigenze del momento, ottimizzando tempi, risorse e costi. Un altro vantaggio importante per le imprese è la gestione amministrativa del lavoratore facilitata, in quanto ogni aspetto (pagamento stipendi, contributi, TFR, ecc.), compresi rischi legali e responsabilità legate alla gestione del personale, viene gestito direttamente dall’agenzia, in maniera esterna e separata, riducendo così l’esposizione dell’azienda a contenziosi. C’è poi il vantaggio di avere accesso immediato a personale qualificato e la possibilità di valutare il lavoratore in azienda, con minori vincoli rispetto a un’assunzione diretta.

Contratto di somministrazione: i vantaggi per i lavoratori

Il contratto di somministrazione garantisce vantaggi importanti anche ai lavoratori, in primis perché possono contare su un contratto di lavoro regolare, con parità di trattamento economico e normativo dei dipendenti dell’azienda utilizzatrice con le stesse mansioni. Questa forma di rapporto lavorativo assicura anche la totale tutela previdenziale e assistenziale, con contributi INPS, assicurazione INAIL, ferie, TFR e malattia sempre garantiti. I lavoratori spesso ricevono anche supporto per la ricollocazione, con percorsi di formazione, aggiornamento professionale e accompagnamento al lavoro da parte dell’agenzia e una concreta possibilità di stabilizzazione dopo il periodo di somministrazione.

Contratto di somministrazione: come funziona

Nel contratto di somministrazione, l’agenzia seleziona, assume e retribuisce il lavoratore, (con contratto a tempo determinato o indeterminato) e si occupa in prima persona di tutto ciò che riguarda la gestione amministrativa. L’azienda ha semplicemente il controllo operativo del lavoratore, che presta servizio al suo interno seguendo le direttive assegnate. Questa tipologia di rapporto lavorativo si basa su due contratti distinti ma collegati: il contratto commerciale di somministrazione tra l’agenzia e l’azienda utilizzatrice e il contratto di lavoro tra l’agenzia e il lavoratore. Nel 2025 sono stati introdotti alcuni cambiamenti nel contratto di somministrazione italiano. Questi prevedono l’eliminazione della soglia del 30% del numero di lavoratori somministrati rispetto al totale dei dipendenti di un’azienda (per garantire alle imprese maggiore flessibilità nell’utilizzo della somministrazione di lavoro) e l’introduzione delle causali solo dopo i primi 12 mesi di durata complessiva del rapporto di lavoro. Le novità riguardano anche l’esenzione da limiti quantitativi e l’applicazione della decontribuzione prevista per le assunzioni nel Mezzogiorno anche ai lavoratori somministrati, incentivando l’occupazione in queste regioni.