15 Marzo 2015 si disinnesca una bomba della distruzione di Cassino del 15 Marzo 1944

15 Marzo 2015 si disinnesca una bomba della distruzione di Cassino del 15 Marzo 1944

15 Marzo 2015 0 Di redazione

di Dante Sacco

Le manifestazioni per la memoria, le celebrazioni con i picchetti d’onore e le rappresentanze istituzionali non potranno mai uguagliare il messaggio che la bomba da 500 libbre di Fontana Liri ci sta urlando.

Per un caso fortuito e per pura e simbolica coincidenza assistiamo oggi, 15 marzo 2015, all’esodo di un’intera comunità a causa di una bomba. Per pura e imbarazzante coincidenza questa bomba è come quelle che il 15 marzo 1944 hanno completamente annullato la città di Cassino creando quegli esodi di massa e la diaspora di una comunità che ancora oggi cerca di ricucire quegli strappi e quelle ferite.

Ciò che sta accadendo a Fontana Liri, il silenzio che sfida la pioggia, l’attesa della liberazione da quello strumento di morte pare raccontarci quegli eventi di settantuno anni fa quando la paura veniva da cielo e dal cielo lasciava cadere tonnellate di ferro ed esplosivo.

Dal cielo, da dietro la chiostra di monti apparivano gli aerei carichi di morte, sudore e rabbia. Sibilando gli aerei lasciavano cadere su Cassino le bombe e strisciando volavano via dietro altri monti.

La bomba di Fontana Liri potrebbe essere proprio una di quelle, scampata allora all’esplosione ed oggi ancora abile ad intimorire e pronta a trasformarsi in strumento di morte e dolore. Non vorremo mai rivivere quel tempo di desolazione e rassegnazione, non vorremmo più rivedere la follia dell’arte distrutta, dei paesi svuotati e dei cadaveri lungo le strade.

Perciò oggi, mentre altri militari – non più soldati – dell’ Esercito Italiano provvedono al disinnesco di un ordigno di settantuno anni fa, mentre i giornalisti ed i cronisti raccolgono i frammenti di questa nuova memoria collettiva, noi tutti dovremmo per un solo attimo ricordare che la guerra ancora oggi, nei nostri territori e tra le nostre case, potrebbe sbagliare data ed uccidere di nuovo.