
Impianto Lem di Ferentino e i miasmi, la Regione: “Serve Valutazione impatto ambientale”
15 Giugno 2016Ferentino – Il progetto di ampliamento dell’impianto Lem di Ferentino, azienda che si occupa tra le altre cose della trasformazione di sottoprodotti di origine animale, merita un maggiore approfondimento e deve essere sottoposta al procedimento di valutazione d’impatto ambientale.
Lo ha stabilito la Regione Lazio sollevando una serie di criticità . Le stesse sulle quali in questi anni hanno posto l’accento le associazioni del territorio che si battono con processi di industrializzazione incontrollati. L’area innanzitutto interferisce con i beni paesaggistici del Piano territoriale paesistico, in particolare quella ricompresa nella fascia di rispetto del torrente Alabro. Inoltre, sottolineano i tecnici della Regione, “seppur con un livello di rischio classificato come moderato, la ridotta distanza dal Fiume Sacco pone comunque l’area esposta ad un possibile rischio di inondazioneâ€. Nelle vicinanze dell’area industriale ci sono case sparse e a 600 metri si trova un centro abitato. Secondo la Regione inoltre debbono essere riviste e rivalutate le componenti ambientali in relazione alle emissioni in atmosfera, in particolare per la componente odorigenaâ€. Più in generale, concludono i tecnici, “la valutazione condotta permette di concludere che la proposta progettuale presentata, data la tipologia e la sua localizzazione, possa determinare potenziali ricadute negative e significative sull’ambiente circostante rispetto alla situazione attuale, pur essendo l’area collocata all’interno di un sito produttivoâ€. Quindi il progetto della Lem deve essere sottoposto a Valutazione d’impatto ambientale. La fabbrica, spesso nel mirino dei residenti, a causa dei miasmi venne sequestrata dai carabinieri perché non in regola con le emissioni. Successivamente l’azienda è rimasta coinvolta nell’operazione “Pestilentiaâ€, un’indagine partita dalla Sardegna che ha smascherato presunti illeciti nella lavorazione di sottoprodotti di origine animale: ovini morti a causa di blue tongue e maiali colpiti da peste suina, invece di essere destinati al centro di distruzione più vicino al focolaio accertato, venivano trasportati a Caivano (Napoli) per la frantumazione, infine a Ferentino per la definitiva trasformazione in farine da destinare al mercato dei mangimi.
Pierfederico Pernarella