Gaeta, veliero storico sequestrato a faccendiere romano diventa nave scuola della guardia di finanza

Gaeta, veliero storico sequestrato a faccendiere romano diventa nave scuola della guardia di finanza

3 Agosto 2020 Off Di redazione

Gaeta – Il Lulworth torna il Italia. Il prestigioso yacht da regata d’epoca del valore di 10 milioni di euro di proprietà del faccendiere romano Gabriele de Bono è stato sequestrato dagli uomini della guardia di Finanza di Roma che, a distanza di tre anni, sono riusciti ad eseguire la misura ordinata nel 2017 dalla procura della repubblica di Roma.

Si tratta dello Lulworth, il più grande cutter aurico del mondo, lungo 46 metri, con un albero di 52 metri e una superfice velica di oltre 1.300 metri qudrati, varato nel 1920. Un equipaggio composto da militari del comparto navale della Guardia di Finanza la ha condotto a Gaeta dalla Tunisia. Il Lulworth rientra nell’ingente patrimonio mobiliare, composto da imbarcazioni e auto d’epoca di pregio, tra cui Ferrari, Rolls Royce, Bentley e Jaguar, e immobiliare, tra cui lussuose ville nel rinomato quartiere capitolino dell’Olgiata, stimato in oltre 40 milioni di euro.

Come ricostruito nel corso delle indagini condotte da militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma della Guardia di Finanza nell’operazione “EXODUS”, De Bono, nonostante avesse fittiziamente spostato la residenza dapprima nel Principato di Monaco e poi a Dubai, era a capo di un’associazione per delinquere che ha gestito una pluralità di società, nazionali ed estere, utilizzate per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per oltre 180 milioni di euro, aventi ad oggetto fantomatiche consulenze e prestazioni di servizi, di cui hanno beneficiato imprenditori sia italiani, tra chi aveva interesse ad abbattere le tasse e portare capitali all’estero; sia stranieri, ed in particolare cinesi, che esportavano capitali verso la Cina evitando il ricorso agli intermediari finanziari abilitati.

Per questo De Bono e altri 4 sodali sono stati destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare nel novembre 2018. Il pezzo di maggior pregio dei beni riconducibili al faccendiere, schermati mediante una serie di imprese estere intestate a compiacenti prestanome, è rappresentato proprio dal Lulworth, di cui l’imprenditore aveva cercato di far perdere le tracce. Il natante era stato spostato dal porto “Le Grazie” di Porto Venere a quello iberico di Palma di Maiorca (Spagna), da dove era salpato all’inizio del 2017 verso una destinazione sconosciuta.

Gli investigatori del G.I.C.O. di Roma sono riusciti a individuarlo nel mese di aprile dello stesso anno, con l’ausilio del II Reparto del Comando Generale del Corpo e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno, presso il porto di Bizerte in Tunisia, dove è rimasto, sotto il controllo e la sorveglianza delle Autorità tunisine, fino a pochi giorni fa. Il Gip del Tribunale di Roma ha disposto l’affidamento dell’imbarcazione alla custodia giudiziale della Guardia di Finanza, che la impiegherà per lo svolgimento di attività addestrative rivolte al personale del comparto navale organizzate dalla Scuola Nautica di Gaeta.