Rocca delinea il quadro alla Regione su sanità, trasporti, edilizia popolare, rifiuti e antifascismo

16 Maggio 2023 0 Di Felice Pensabene

In una intervista al Corriere della Sera, il presidente delinea il quadro della situazione alla Regione Lazio su alcuni dei punti cardine. Per quanto attiene alla Sanità: “Abbiamo trovato un debito di 22 miliardi e 300 milioni ma, su indicazione della Corte dei conti, non possiamo più replicare le modalità gestionali del passato: se sforiamo nella sanità dobbiamo recuperare sulla spesa corrente, dalla quale siamo stati costretti a tagliare 218 milioni”. Così il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca in una intervista pubblicata oggi su Corriere della Sera. Quanto ai posti letto acquistati dai privati per svuotare i pronto soccorso, Rocca spiega: “Abbiamo preso tutti i posti letto disponibili: mi dicano se ho lasciato fuori qualcuno, ne mancano ancora 200. Ho chiesto ai direttori sanitari di indicare il fabbisogno e ho convocato le organizzazioni sindacali della sanità privata. La delibera dice che o si prendono i pazienti dai pronto soccorso degli ospedali o niente, non c’è autonomia gestionale: i letti sono governati direttamente dal sistema”.

In tema di trasporti e mobilità sostenibile: “Il piano per il risanamento della qualità dell’aria doveva essere fatto dalla Regione con qualche anno di anticipo, su questo non ci sono dubbi né alibi. È stato adottato nel 2020, quando Roberta Lombardi era assessore alla Transizione ecologica… Oggi arriva la delibera del Comune senza allocare risorse, nonostante l’assenza di un sistema di trasporto pubblico adeguato. Bisognava programmare prima… Il rischio di incorrere nella procedura di infrazione è serissimo, ma non si possono scaricare sui cittadini i problemi creati dall’inerzia amministrativa. Per quanto ci riguarda, la prossima settimana porteremo in giunta una delibera che prevede incentivi per i tassisti che dovranno acquistare una nuova auto”. Nel campo dell’edilizia Edilizia popolare situazione inquietante, sostiene Rocca: “Servono nuove politiche abitative, la mia idea è superare Corviale e le torri di Tor Bella Monaca: costruire ed abbattere per un’edilizia che sia a misura d’uomo. La trascuratezza che abbiamo trovato negli immobili Ater è inquietante, centinaia di inquilini con reddito dichiarato di 80-100mila euro… Un’altra questione è il canone, che è rimasto ancora a 7 euro al mese mentre in altre regioni, dalla Campania all’Emilia Romagna, è di 50 euro al mese: è ovvio che, senza adeguamenti, non ci sono risorse per la manutenzione. Per quanto riguarda gli alloggi studenteschi, stiamo studiando le misure per dare un sostegno ai giovani. Con lo scivolamento verso la povertà del ceto medio, forse andrebbero riviste le fasce di reddito per aiutare tutti quelli che ne hanno bisogno”. Sul problema rifiuti: “C’è un commissario che deve affrontare il tema, io però sono molto preoccupato. Il termovalorizzatore si deve fare per chiudere il ciclo dei rifiuti, ma il dimensionamento fa pensare che si stia gettando la spugna sull’economia circolare. Mi sembra che gli obiettivi che il Comune si è dato per l’aumento della raccolta differenziata siano modesti”.

Sotto gli aspetti politici e su alcune scelte nella nomina dei collaboratori Rocca ha voluto precisare: ““Non posso non identificarmi nell’antifascismo nobile, autentico di un uomo straordinario come Sandro Pertini che fece visita a Paolo Di Nella all’Umberto I – un gesto che ci commosse – di Ferruccio Parri e dei fratelli Rosselli. Al tempo stesso non posso associarmi all’antifascismo fascista che mi ha portato via un amico e che colpiva a sprangate sotto scuola chi la pensava in modo diverso. Ricordo ancora la prima assemblea in quarta ginnasio: provai un moto di simpatia per quelli che volevano parlare, messi a tacere da chi voleva imporre a tutti i costi le proprie ide parlare, messi a tacere da chi voleva imporre a tutti i costi le proprie idee”. “Ho trovato le critiche a De Angelis un’operazione di bullismo mediatico – ha ribadito il presidente Rocca – è  stato parlamentare di An dopo la svolta di Fiuggi, ha diretto periodici… Se non fossi stato certo delle sue capacità non me lo sarei portato in Croce Rossa. Quanto a Tredicine, a mio avviso sarebbe stata una scelta inopportuna per il percorso politico, una ferita che si fa ancora sentire sul nostro territorio”.