
Morti nei centri estetici, dopo Roma controlli a tappeto dei Nas in tutta Italia
12 Giugno 2025 0 Di redazioneItalia – Stretta sugli studi di medicina estetica da parte dei carabinieri del nas. Dopo la vicenda della donna di 47 anni, originaria dell’Equador, morta nella notte tra domenica e lunedì nell’ospedale Umberto Primo di Roma, dopo essere stata sottoposta ad un intervenmto di chirurgia estetica presso un ambulatorio privato di Roma, i carabinieri del Nas hanno intensificato i controlli alle strutture per verificare le qualifiche del personale, l’adeguatezza delle apparecchiatura e i requisiti sanitari e strutturali dei locali. Una verifica avviata a livello nazionale. I controlli, avviati sin dall’inizio dell’anno e intensificati nel corso del mese di maggio, sono stati indirizzati a verificare l’idoneità tecnica dell’attrezzatura impiegata, la sussistenza dei requisiti igienico-strutturali e organizzativi, il possesso delle previste autorizzazioni, la presenza di qualifiche professionali, con particolare riguardo all’applicazione di filler, impianti cutanei ed altre procedure tra cui anche i trattamenti mediante il fattore di crescita PRP (plasma ricco di piastrine) per la biorivitalizzazione della pelle, tutte pratiche che per loro natura sono le più soggette ad essere eseguite abusivamente. 1.160 i controlli, tra centri estetici e studi medici estetici, rilevando 132 obiettivi non conformi con conseguente deferimento all’Autorità Giudiziaria di 104 titolari/operatori. Tali controlli restituiscono una fotografia del fenomeno distribuita su tutto il territorio nazionale.
Tra i casi più gravi si segnalano quelli individuati dal Gruppo NAS Milano (Nord Italia). All’esito di un’attività ispettiva è stato riscontrato che all’interno di una struttura era stato allestito un ambulatorio polispecialistico nonché un’attività estetica senza le previste autorizzazioni. A seguito delle non conformità accertate, il legale rappresentante è stato deferito alla competente A.G. e l’Autorità sanitaria comunale ha emesso ordinanza di immediata sospensione delle attività non autorizzate. A Roma i militari hanno denunciato una persona per avere, senza l’abilitazione richiesta per l’esercizio delle professioni sanitarie, eseguito illegalmente diversi interventi estetici, presentando inoltre certificazione estera inerente la propria formazione e autorizzazione ad eseguire in Italia iniezioni di acido ialuronico alle labbra. Nel corso dell’attività si è proceduto al sequestro di materiale sanitario e cosmetico (tra cui siringhe pre-riempite di acido ialuronico, aghi, flaconcini contenenti filler anti-età) nonché schede di valutazione medico-estetica relative a diversi pazienti, questionario medico prima dell’iniezione redatto in lingua tedesca e attestati di partecipazione a corsi di qualificazione. Il Gruppo Nas Napoli (Sud Italia) 2, nel corso di una verifica condotta presso una farmacia sono state sottoposte a sequestro amministrativo le aree adibite a centro estetico e le apparecchiature e attrezzature utilizzate per “estetica avanzata”, poiché è stato accertato l’avvio abusivo dell’attività di estetista all’interno della farmacia. I carabinieri del Nas hanno eseguito inoltre il sequestro e sospensione di 14 strutture nonchè dispositivi medici e farmaci per un ingente valore. Sono stati accertati 32 illeciti penali, riconducibili all’esercizio abusivo della professione sanitaria, all’attivazione abusiva di ambulatori di medicina estetica, ad irregolarità nella gestione e detenzione dei farmaci poiché risultati scaduti, alla ricettazione di farmaci ad uso ospedaliero ed alla falsificazione di attestati professionali. Contestate ulteriori 156 sanzioni amministrative per inadempienze autorizzative e procedurali connesse con la mancata applicazione di Leggi Regionali e della normativa inerente all’attività di estetista. Irrogate sanzioni pecuniarie per 130mila euro. Le attività di controllo sono state estese anche al web al fine di verificare l’offerta in vendita o la pubblicità illegale di medicinali e dispositivi medici utilizzati abusivamente nel campo della “medicina estetica”, arrivando nei casi più gravi anche all’oscuramento di quei siti web, solitamente ospitati su server esteri e con gestori anonimi facilmente raggiungibili dall’Italia, che promuovevano o vendevano illegalmente medicinali soggetti a prescrizione medica obbligatoria, vendibili in farmacia e utilizzabili solo sotto controllo di personale sanitario; dispositivi medici iniettabili per via sottocutanea (cd. filler); prodotti cosmetici con etichettatura irregolare.