Il pittore degli ufo, Gasbarri parla con gli extraterrestri: “Loro ci salveranno”- Guarda il Video

6 Aprile 2012 5 Di redazione

Utilizza la sua arte per descrivere quello che dice di vedere e così, da oltre 50 anni, realizza capolavori che raccontano di extraterrestri e di messaggi a sfondo sociale che Nicodemo, un suo amico alieno, gli chiede di diffondere (Guarda la video intervista). I dischi volanti che caratterizzano molte tele di Luciano Gasbarri, 72 anni di Chieti, fanno il giro del mondo. L’artista esponente del Neoimpressionismo Romano e della corrente da lui fondata, l’Unionismo (“Una corrente artistica – spiega lui – capace di mettere insieme tutto ciò che anticiparono gli artisti del ‘900”) è stato allievo del Maestro De Chirico.

Racconta che i suoi incontri con esseri di altri mondi, ed uno in particolare, Nicodemo appunto, si ripetono frequentemente. “Non c’è possibilità di fotografarli – spiega il maestro Gasbarri, originario abruzzese ma, lui dice, cittadino del mondo – anche se hanno sembianze umane sono fatti di una materia diversa dalla nostra, di una consistenza diversa che non può essere fotografata; non parlano, ma comunicano telepaticamente”.

Per questo, Gasbarri li dipinge e racconta con l’espressione della sua arte visiva ciò che dice di vedere a partire dal lontano 1965, quando viveva a Roma e, liberi di crederci o meno, venne addirittura rapito e portato su un disco volante. “Ricordo che c’erano solo fasci di luce e, una volta sopra, c’erano altre luci. Io ero come intorpidito ma non sentivo dolore o fastidi. Non so cosa mi abbiano fatto, però da allora per altre tre volte ho rivissuto quell’esperienza”. A questo punto è facile sorridere e pensare ad un gioco, forse non si sbaglierebbe a pensare ad una presa in giro da parte del maestro, ma lui crede sembra di credere realmente a ciò che dice e i risultati sulla tela sono magnifici. Un gioco di colori che mette allegria ma anche la sensazione che le figure disegnate siano in fuga.

“Stanno scappando – Spiega ancora Gasbarri – E’ la gente che scappa dalla Terra e dovrà farlo se le cose non cambieranno”. Ciò che dice gli sarebbe stato riferito da Nicodemo. Ma chi è costui? Da dove arriva e che cosa vuole? “Nicodemo è uno dei capi di questi esseri che arrivano da altri modi distrutti dai loro stessi simili. Distrutti dalla cupidigia e dall’egoismo e loro, i superstiti, girovagano per la galassia, su quei pianeti abitati in cui si stanno verificando le stesse condizioni che hanno portato alla distruzione del loro mondo. Cercano di impedirlo e di mettere in guardia la gente parlando solo con alcuni di loro. Non so perché io riesca a vederli e capirli – si confessa il Maestro – so però di essere nato a mezzanotte del 25 gennaio, giorno della conversione di San Paolo e questo deve significare qualcosa”. Ascoltiamo alcune cose, lo confessiamo, senza capirle ma il racconto di Gasbarri è comunque interessante, in particolare quando affronta l’argomento apocalisse. “Possibile che la gente non capisce cosa sta accadendo? Possibile che nessuno sa leggere quei messaggi che dovrebbero, invece, far riflettere? Siamo uno contro l’altro e la guerra è quotidiana tra individuo e individuo alla ricerca di una affermazione economica e materiale di ciascuno sull’altro. La disuguaglianza sociale aumenta di giorno in giorno e questo ci porterà alla distruzione”. Un messaggio di pace tra i popoli, dunque che, Nicodemo o no, il mondo non farebbe male a recepire. Ma i tempi sono stretti, secondo Gasbarri il quale aggiunge “Intanto questa estate sarà la più torrida che si ricordi e la calura colpirà pesantemente l’Europa dove si registreranno tante vittime. Il 21 dicembre, poi, la data che secondo alcuni fisserebbe la fine del mondo su indicazione dell’antico popolo dei Maia, avverrebbe non l’apocalisse, ma un passaggio sostanziale verso di essa. “Ci ritroveremo ognuno a pregare il proprio Creatore – Racconta l’artista abruzzese – e a dover decidere cosa fare del nostro futuro. Loro ci osservano e hanno un piano per salvare solamente chi deciderà di cambiare”. Quasi come fosse una sorta di nuova Arca di Noé, gli alieni avrebbero trovato un altro pianeta vivibile. “Un pianeta gemello alla Terra e se le cose non cambieranno, se la disuguaglianza sociale non si assottiglierà, se non si diventerà più umani e di cuore, con grosse navicelle spaziali i più generosi e buoni, verranno portati sul nuovo pianeta e li, senza la bramosia dei soldi o di ricchezze, si comincerà una nuova vita”. Un visionario o un illuminato a voi lettori decidere cosa pensare di lui e dei suoi messaggi, quel che resta certo è lo spessore della sua arte nel realizzare opere che lo hanno reso famoso in tutto il mondo finanche a New York. E’ stato lì, nella Grande Mela dove ha ricevuto il primo premio internazionale Città di New York il 30 gennaio 2010, che il suo spirito artistico è stato meglio descritto. Nella motivazione del premio si legge: “ Il mirabile connubio tra realtà e immaginazione conduce ad una orchestrazione di impulsi interiori che esplodono sotto forma di slanci artistici, dando origine ad una armoniosa visione”.