Ex detenuti si incatenano per protesta, “serve un lavoro altrimenti torniamo in carcere”

14 Giugno 2011 0 Di redazione

Si sono incatenati sotto i portici di piazza Labriola a Cassino per protestare contro la fine del progetto che permetteva loro di guadagnare un misero stipendio. Si tratta degli orfani del progetto “Sette Adulti”, tutti di età compresa tra i 43 e i 45 anni, approfittavano di una occasione finanziata dalla Regione Lazio per il reinserimento in società di ex detenuti. Dal 2001 svolgevano lavori di manutenzione tra la villa comunale, il cimitero o, comunque, dove c’era bisogno di loro. A dicembre 2010, l’ultima annualità finanziata è terminata e da allora non è stata rinnovata. “Alcuni di noi – racconta Rinaldo Casciano incatenato con alcuni suoi colleghi – grazie a questo progetto hanno messo su anche famiglia. Venendo meno quel piccolo contributo, si sono ritrovati a dover far fronte a situazioni familiari difficili e, per questo, già tre di loro, hanno commesso errori per i quali sono tornati in carcere. Io stesso sono stato senza luce e senza gas per un certo periodo, poi, ‘grazie alle elezioni’ sono state riattaccate. E’ necessario quanto prima che quel progetto venga nuovamente finanziato. Siamo in mezzo ad una strada”.