Gli alunni delle Terze medie di Piglio hanno incontrato Pietro Novelli ex combattente e reduce della seconda guerra mondiale

17 Aprile 2013 0 Di redazione

Gli alunni della Scuola Secondaria di 1° Grado dell’Istituto Comprensivo “Ottaviano Bottini” di Piglio, hanno incontrato questa mattina presso la Sala Catering, Pietro Novelli, ex combettente e reduce della seconda guerra mondiale alla presenza del Dirigente scolastico Prof. Tommaso Damizia, dell’Assessore ai Servizi Sociali Fabio Falamesca, del consigliere Giuseppe Cardinali, e del cultore di storia locale Giorgio Alessandro Pacetti. Dopo il saluto rivolto ai presenti dal Prof. Damizia, è salito in cattedra Pietro Novelli, classe 1920, che ha letto le ottanta pagine del suo interessantissimo e commovente diario “Ricordi di Guerra”.

Pietro Novelli, partito da Piglio con il trenino per raggiungere il distretto militare di Frosinone nel 1940 per assolvere il servizio di leva, si è trovato, invece, coinvolto a combattere la seconda guerra mondiale (1940-1946) con tanta sofferenza e tristezza di aver lasciato la propria famiglia e la terra natia. Proprio per questo amore della terra natia la civica amministrazione ha fatto omaggio a Pietro Novelli di un targa ricordo dalle mani dell’Assessore Falamesca.

Anche la i ragazzi della III media hanno donato a Pietro una pergamena e un interessante “dvd” che ripercorre tutte le tappe e le località che Pietro Novelli ha “visitato” si fa per dire come combattente e poi anche da prigioniero.

Hanno preso la parola, oltre all’Assessore Falamesca, Samuele Tosti, Renato Tufi, Tommaso Federici, ferito dalle bombe tedesche dell’8 Aprile 1944 e Giorgio Alessandro Pacetti che ha donato a tutti gli alunni un opuscolo dal titolo:

“Una pagina di Storia da non dimenticare. Come la Popolazione di Piglio visse la seconda guerra mondiale”.

“Piglio ebbe il suo cumulo di rovine e di morti a seguito dei tre bombardamenti dell’8 Aprile, del 12 e del 27 Maggio 1944. Ci fu fame, miseria, angoscia, fuga verso i paesi vicini più sicuri Vallepietra, Acuto, Filettino, Trevi verso le campagne, nei ricoveri. I soldati tedeschi erano anche cordiali ma la situazione, però, peggiorò tragicamente quando al vespero del 18 Marzo 1944, in località Pompiano,  nel territorio di Piglio, fu ucciso un sottufficiale di una pattuglia militare tedesca. Alla notizia seguì subito l’ordine del coprifuoco, alcune capanne vennero incendiate e per rappresaglia, furono fermati ottanta cittadini, dieci dei quali dovevano morire perché era legge di guerra: per ogni soldato tedesco ucciso venivano sacrificati dieci italiani. Il numero delle vittime fu ridotto a cinque grazie al vescovo di Anagni Mons. Attilio Adinolfi, a don Filippo Passa e a padre Hiemer gesuita. La fucilazione avvenne il 6 Aprile 1944 in località Mole di Paliano. La rappresaglia non finì il 6 Aprile, poiché la mattina dell’8 Aprile, vigilia di Pasqua, mentre si svolgevano le rituali funzioni del Sabato Santo nella Collegiata Santa Maria Assunta, ci fu una incursione aerea tedesca  e la Chiesa fu bombardata e persero la vita altre dieci persone di cui otto donne e due uomini. Arrivò poi un’altra tragica data. Erano le ore 18,15 del giorno 12 Maggio 1944 quando una formazione di dodici aerei anglo-americani effettuava un bombardamento distruggendo i due conventi di San Lorenzo e di San Giovanni che erano stati abbandonati dai tedeschi. Un altro bombardamento aereo avvenne a Piglio in località Insuglio il 27 Maggio dello stesso anno ad opera della 5^ Armata USA che causò la morte dei coniugi Lorenzo Cecili ed Erminia Sperati. Venne il 1945 e la speranza della liberazione diventò realtà. Anche Piglio fu libera. Gli abitanti ripresero la calma fra le lacrime per la perdita delle persone care, tanti erano gli orfani,tante le vedove, tante le salme, eppure si ricominciò a lavorare, a seminare i campi, a curare le vigne, a ricostruire , si ballava il saltarello nelle strade e nei vicoli al suono degli “organetti” in un’atmosfera popolare piena di calore, poiché la gente semplice come era non si poteva ancora immaginare quale fase di svolgimenti politici e sociali la Seconda Guerra Mondiale lasciava dietro di sé. Si votò con il Referendum il 2 Giugno del 1946 e come Capo provvisorio venne nominato l’illustre giurista napoletano Enrico De Nicola. Le bandiere d’Italia si inchinarono ai caduti, ai mutilati, ai superstiti che compirono il loro dovere.. Dopo l’interessante lezione storica è seguito il ringraziamento ed il saluto del prof. Tommaso Damizia, Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Ottaviano Bottini”..

Giorgio Alessandro Pacetti

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