Cooperartiva edile ma solo sulla carta, scoperta a Caserta evasione da 5 milioni

23 Ottobre 2013 0 Di redazione

Al termine di una complessa e articolata verifica fiscale nei confronti di una società cooperativacostituita per la costruzione di civili abitazioni, i militari della Compagnia di Caserta hanno scoperto una maxi evasione fiscale di oltre 5 milioni di euro.
Le cooperative edilizie sono “società” senza scopo di lucro, la cui finalitàè la costruzione di abitazionidestinate ai soci.
Gli appartamenti costruiti in cooperativa permettono un notevole abbattimento dei costi, in quanto, per legge, i prezzi non possono superare il tetto massimo fissato dal Comitato per l’Edilizia Residenziale.
Per questi motivi, comprare casa tramite le cooperative può risultare vantaggioso per chi non ha tante disponibilità economiche, rientrando così in determinate fasce di reddito o di agevolazioni di acquisto dell’immobile.
Spesso tali associazioni, infatti, usufruiscono del credito edilizio agevolato rilasciato dalle Regioni proprio a questo scopo. Ecco perché questo determina il fatto che bisogna possedere specifici requisiti per concorrere alla graduatoria per l’aggiudicazione dell’appartamento che si costruisce in cooperativa.
Inoltre, tali tipologie di imprese collettive hanno anche diritto ad altre forme di agevolazioni fiscali, come l’imposta di bollo, quella di registro e la deduzione dal reddito soggetto ad IRES.
Nel caso specifico, le indagini hanno evidenziato come il presidente della“finta cooperativa” abbia gestito la stessa come una vera e propria società lucrativa, applicando agli acquirentidegli appartamenti, “finti soci”, il prezzo di mercato, anziché quello agevolato, che riscuoteva per lo più in nero.
In definitiva, quindi, il costruttore ha ottenuto un doppio vantaggio economico derivante da un lato dalla possibilità di ricorrere alle agevolazioni fiscali e dall’altro dalla mancata dichiarazione del prezzo reale di vendita, mascherato appunto dai pagamenti in nero e, quindi, non dichiarati al fisco.
L’imprenditore casertano è stato segnalato alla Procura di Santa Maria Capua Vetere per violazioni tributarie per oltre 5 milioni di euro, su cui è stato calcolato il mancato versamento di IVA per oltre 500 mila euro.
Anche questa operazione di servizio costituisce ulteriore testimonianza dell’impegno profuso dalla Guardia di Finanza di Caserta a tutela, oltre che del comparto della spesa pubblica, anche, come in questo caso, del settore delle entrate tributarie nelle casse dello Stato.