Alta velocità a Cassino, in termini di percorrenza i vantaggi sarebbero solo di 8 minuti

Alta velocità a Cassino, in termini di percorrenza i vantaggi sarebbero solo di 8 minuti

12 Maggio 2020 0 Di Felice Pensabene

CASSINO – Si torna a parlare di Alta velocità nella zona del cassinate, in particolare di alcune corse dei treni super veloci che dovrebbero interessare Cassino a partire dall’estate. Si tratterebbe di una corsa di andata e ritorno sulla tratta Roma a Napoli di un treno Frecciarossa con fermata nella stazione della Città Martire.
La notizia è quella che in molti, pendolari e non, aspettavano da tempo, ma che ha riacceso il dibattito sulla fattibilità e, soprattutto, sull’utilità del progetto. In tanti plaudono, quindi, alla decisione, ma anche in molti sollevano dubbi sotto l’aspetto costi-benefici della decisione. Primo fra tutti è il presidente dell’associazione Bene Comune di Cassino, Luigi Franco Miele, che in una nota indirizzata al Presidente Zingaretti, all’assessore regionale ai Lavori pubblici Mobilità e Territorio, Mauro Alessandri e al sindaco di Cassino, Enzo Salera, analizza il problema dei costi-benefici considerando poco vantaggioso il progetto per il traffico pendolare che giornalmente utilizza il treno per raggiungere la Capitale, gli altri centri del Basso Lazio, il nord della provincia e per lo sviluppo del nostro vasto territorio a sud della provincia di Frosinone, che penalizzerebbe ancor più la nostra stazione nel suo contesto.
“Cassino, importante Stazione Capotronco verso Napoli, ultima del compartimento di Roma – scrive Luigi Franco Miele – nodo strategico delle linee raccordate alla Avezzano-Sulmona, Bari-Lecce, Isernia-Campobasso, Caserta-Napoli. Questa nostra considerazione nasce da una prima valutazione tecnico-logistica, sviluppata sulle attuali condizioni della linea e dalle caratteristiche tecniche degli attuali materiali per i treni Vivalto e ETR 450 ora in servizio. Le due ore, circa, di percorrenza impiegate adesso per raggiungere Roma, sono principalmente dovute a tratti di linea, per un complessivo di 65 km ca, limitate a velocità massima a: 100km/h in rango A e 110km/h in rango C.”
Il presidente di Bene Comune, quindi, pone l’accento sulla necessità di migliorare l’attuale linea consentendo ai treni Vivalto ed ETR 450 di raggiungere le velocità che gli stessi possono sostenere. In particolare – sostiene Luigi Franco Miele – “Consideriamo che possono essere apportate migliorie tecniche all’armamento della linea, tese ad aumentare la velocità per i treni già in servizio, raggiungendo così un utilizzo a pieno delle potenzialità dei mezzi Vivalto(160KM/h) ed ETR 450(200KM/h). I tratti di linea interessati alle modifiche sono: COLLEFERRO-ANAGNI 9 km percorribili a 110km/h rango A 120km/h rango C; SGURGOLA-ISOLETTA di 42 km a100km/h rango A a110 km/h rango C”.
Tali opere porteranno a ridurre i tempi di percorrenza dei treni, riducendo a 56 minuti il viaggio per Roma Termini. Un maggior risparmio di energia calcolato negli anni, un miglioramento del viaggio per tutti i viaggiatori. Considerato inoltre che la stazione di Cassino è oggi interessata da 59 treni, prosegue il presidente di Bene Comune, considerando solo viaggiatori, in partenza, arrivo e transito, impostando e garantendo una velocità maggiore, si migliorerebbe anche la linea dando possibilità di utilizzarla per treni merci, sfoltendo e migliorando anche le condizioni della sovraccarica linea ROMA-NAPOLI VIA FORMIA.
“I treni Freccisarossa, già costosi per energie consumate, sarebbero costretti a percorrere i 77 km a 110km/h, al di sotto delle loro potenzialità, ed i restanti 66 km per Roma da Ferentino, non di certo a 300km/h, come attualmente fanno sulla intera tratta Roma-Napoli. Questa perdita di tempo che si verrebbe a creare tra il rallentamento per la fermata e l’accelerazione per la ripartenza, portando ad un risparmio di tempo di soli 8 minuti rispetto all’attuale treno Campobasso-RomaTni, effettuata con automotrici diesel con velocità max 125km/h su questa tratta”.
Un ulteriore capitolo Miele, nella missiva alla Regione Lazio, lo riserva allo stato di abbandono e degrado in cui da anni versa il Deposito Locomotive di Cassino, luogo di particolare interesse storico per la città e non solo. “Un vero e proprio museo ricco di macchinari storici monumentali, che conservano i segni indelebili della guerra del 1944, come la Capra, famosa gru per il sollevamento delle locomotive a vapore, la piattaforma girevole la rimessa a raggiera, oltre all’importante sua vicinanza con le TERME VARRONIANE, uno spazio ricco di storia e di verde abbandonato a se stesso”.
Le Terme Varroniane del resto, sottolinea Miele, sono state oggetto di un progetto, proposto al comune di Cassino, di annessione totale a patrimonio del Comune e della città, nel quale far sorgere una stazione di un metro-treno alimentato ad energia solare o energia alternativa da mettere in servizio urbano S. Bartolomeo-S. Angelo, con interconnettersi con l’attuale. Un progetto di sviluppo del territorio, un servizio smart che unisca la città universitaria al centro urbano. Ma non basta, perché già da tempo la stazione della Città Martire deve risolvere un problema di importanza fondamentale rappresentato dalla presenza di vistose barriere architettoniche che, oltre ad essere in aperta violazione delle norme di legge, penalizzano da sempre i disabili, con difficoltà motorie, che vogliano viaggiare in treno o siano in arrivo a Cassino. Una battaglia di civiltà che Bene Comune e le associazioni dei disabili di Cassino sostengono da anni e mai risolti, nonostante proprio la stazione ferroviaria di Cassino sia stata al centro di lavori di ristrutturazioni anche recenti.