Da Cori a Mosca per “sbandierare” la parola Pace ma cancellando l’Ucraina, divampa la polemica sul gruppo degli Sbandieratori storici

Da Cori a Mosca per “sbandierare” la parola Pace ma cancellando l’Ucraina, divampa la polemica sul gruppo degli Sbandieratori storici

28 Agosto 2025 0 Di redazione

Cori – Si infiamma la polemica sulla partecipazione degli storici Sbandieratori delle Contrade di Cori, in provincia di Latina, allo Spasskaya Tower International Military Music Festival di Mosca, una parata militare russa in Piazza Rossa considerata uno dei principali eventi di propaganda del Cremlino.

La guerra a guerra in Ucraina e le atrocità documentate da oltre tre anni, avrebbero dovuto far prendere le distanze al gruppo storico che, non solo ha partecipato contravvenendo alla “messa al bando” internazionale della Russia e delle sue iniziative.

Partecipare o meno resta una scelta individuale, lo hanno fatto artisti e sportivi, rispondere agli inviti russi significa quantomeno non solidarizzare con la causa del Paese aggredito. A maggior ragione, gli sbandieratori di Cori, quasi voler solidarizzare con i russi, hanno rinunciato alle divise di una delle contrade caratterizzate dai colori gialli e blu, gli stessi della bandiera ucraina.

Una situazione che ha suscitato indignazione in consiglio comunale e persino in sede europea.

A sollevare le critiche sono stati i consiglieri di opposizione Germana e Evaristo Silvi e Aristide Proietti, che hanno denunciato la scelta di esibirsi in un festival. Contestata anche la decisione di non portare in Russia i colori giallo e blu della contrada Porta Romana, identici a quelli della bandiera ucraina: “Un atto di sottomissione alle richieste del regime di Putin”, hanno dichiarato i consiglieri.

La polemica ha trovato eco anche a livello nazionale: l’europarlamentare Nicola Procaccini (Fratelli d’Italia, IT) ha parlato di “amarezza e stupore” nel vedere un gruppo storico come quello di Cori prestarsi “alla legittimazione della violenza prevaricatrice che sta insanguinando l’Ucraina”.

Gli Sbandieratori hanno respinto le accuse rivendicando la loro natura “apolitica e apartitica”. In un comunicato hanno spiegato che la scelta di non portare i colori giallo-blu è stata una misura di sicurezza per tutelare i membri durante le esibizioni in diverse zone di Mosca. “La nostra missione è sempre stata quella di unire i popoli e promuovere la pace – hanno scritto – e continueremo a farlo in ogni festival internazionale”.

Ma accettare di esibirsi in un posto dove la sicurezza non è garantita per il solo fatto di indossare una divisa che nulla a che fare con le vicende politiche, significa ammettere di partecipare ad una iniziativa che ha un chiaro senso politico, e ciò fa cadere ogni alibi.

Ermanno Amedei