Piedimonte S. Germano: Di Pietro, Zipponi, Petrarcone e Tedeschi per discutere di Fiat e sviluppo del territorio

20 Gennaio 2012 0 Di Felice Pensabene

Era stracolma di gente la sala del hotel che ha ospitato ieri pomeriggio l’incontro fra l’on. Antonio Di Pietro e gli esponenti dell’Italia dei Valori con i cittadini di Piedimonte San Germano. Tanti amministratori, sindaci, esponenti politici e sindacali, ma soprattutto tanti cittadini e lavoratori della Fiat e delle fabbriche dell’indotto. A fare gli onori i casa e ad aprire il dibattito il consigliere regionale, Anna Maria Tedeschi, che ha illustrato la drammatica situazione economica e occupazionale della nostra zona, le ripercussioni sull’economia del nostro territorio, molte aziende che chiudono, famiglie che continuano  pagare anni di politica industriale sbagliata, ma soprattutto la drammatica situazione allo stabilimento Fiat con la sospensione della produzione della Bravo e lo scarso mercato della Delta., l’annientamento dei diritti sindacali per i dipendenti, ma soprattutto l’assenza di indicazioni sul ‘Progetto Fabbrica Italia’ dell’A.D. Marchionne. Molti i sindaci e i rappresentanti sindacali, tanti operai dello stabilimento di Piedimonte che hanno posto l’accento e testimoniato proprio sulla insostenibile  situazione sindacale all’interno dell’azienda, la riduzione dei diritti sindacali e sulle difficoltà economiche di migliaia di famiglie del nostro territorio. La drammatica situazione occupazionale e della Fiat è stata posta in evidenza, però, dall’intervento del sindaco di Cassino, Giuseppe Golini  Petrarcone, dopo l’incontro delle scorse settimane con il sindaco di Torino, Fassino.  Nel comparto auto Fiat, nel nostro territorio, sono impiegati circa diecimila dipendenti, su una popolazione di circa 70mila abitanti, ma sono le previsioni per il futuro – sottolineato Petrarcone – a dare risalto maggiore  alla drammaticità della situazione. Il 2011 si è chiuso con 900mila immatricolazioni in meno rispetto all’anno precedente, il 12% in meno rispetto al 2010, per il 2012 le previsioni sono ancor più drammatiche, infatti, Pomigliano perderà circa 15mila vetture, nonostante la produzione  della nuova Panda, per la quale la maggior parte della componentistica è prodotta da una azienda dell’indotto Fiat del nostro territorio. Mirafiori avrà una contrazione di produzione, nel 2009 si producevano circa  172mila, nel 2012 se ne realizzeranno solo 58mila, l’unica vettura prodotta sarà la Mito. Per  Melfi, lo stabilimento più grande e dove si produce la Grande Punto, nel  2009 si producevano 270mila auto, nel prossimo anno si passerà  a 211mila vetture. Per quanto riguarda lo stabilimento di Piedimonte dove sono in produzione i modelli Lancia Delta, Giulietta e il nuovo SUV che dovrà sostituire la Bravo, i numeri parlano di un lieve incremento produttivo, si passerà nel 2012, dalle 135mila vetture, inizialmente previste, a circa 145mila, con un incremento di produzione per i modelli di Delta e Giulietta. “Questi i numeri – ha proseguito Petrarcone – che se pur con un lieve incremento produttivo non sono incoraggianti”. Nell’ultima parte del suo intervento il sindaco Petrarcone non ha tralasciato il  ‘problema Tribunale di Cassino’ sul quale l’on. Di Pietro ha assicurato il suo interessamento attraverso un’interrogazione parlamentare urgente. Sul tema Fiat è intervenuto Maurizio Zipponi, responsabile nazionale IdV Lavoro e Welfare, che ha criticato la politica del governo Berlusconi, ma soprattutto la politica industriale della Fiat in questi anni. Ha voluto sottolineare la necessità di chiedere all’azienda i reali piani di sviluppo e di investimenti in Italia. “Un grande gruppo come Fiat – ha sottolineato Zipponi – ha potuto usufruire per molto tempo di strumenti messi a disposizione dallo Stato, ma ad oggi la risposta è stata quella di portare liquidità oltreoceano, per finanziare i propri investimenti. Bisogna sapere quali siano le strategie e dove andranno impiegati i 20 miliardi che Marchionne ha promesso di voler investire”. Queste le richieste che gli esponenti dell’IdV hanno fatto al ministro Corrado Passera nelle mattinata prima di incontrare i cittadini di Piedimonte. È di liberalizzazioni, di fiducia e di opposizione al governo Monti, di lotta all’evasione fiscale e di legge elettorale che ha parlato, infine, il leader dell’IdV Antonio Di Pietro, nel suo intervento. “La politica dell’IdV – esordito Di Pietro – è quella di dare un duplice livello di risposte alla crisi. Da una parte è urgente intervenire con misure immediate per ridare fiato all’economia che ha davanti a sé la recessione, credito agevolato alle imprese, pagamenti immediati, non oltre i sessanta giorni, da parte delle pubbliche amministrazioni, rispetto dei diritti sindacali e costituzionali. Dall’altro – proseguito – bisogna avviare una seria politica di sviluppo basata su liberalizzazioni vere, destinare risorse alla ricerca applicata e all’innovazione, rilanciando i comparti strategici evitando che siano de-localizzati come sta avvenendo ora. Per avviare tutto questo – ha ribadito –c’è bisogno di Istituzioni credibili e legittimate e oggi ci troviamo in una situazione politica confusa, dove si cerca di prelevare sempre da chi ha già dato e, molto, in questi anni”. Un capitolo a parte l’on. Di Pietro, infine, lo ha riservato alla legge elettorale e alla lotta all’evasione fiscale, che è stato argomento di valutazione con il Capo dello Stato, Napolitano. “Siamo disponibili a qualsiasi forma di sistema elettivo – ha specificato – ma l’importante è fissare regole chiare e serie sulle candidature, evitando che ci sia un Parlamento di inquisiti, che possa rispondere alle esigenze di trasparenza e di legalità”. Pr ciò che attiene alla lotta all’evasione fiscale, di Pietro è stato molto chiaro “Ben vengano le ispezioni come a Cortina – ha detto – ma occorrono anche leggi serie che non depenalizzino reati gravi come il falso in bilancio o i continui condoni fiscali”.  “L’impegno dell’IdV – concluso – è sul territorio, per questo stasera siamo qui, per affrontare con vive le situazioni ed i problemi, per parlare con i cittadini dei problemi reali e attraverso il confronto con loro trovare le soluzioni e spiegare le nostre proposte politiche. Gli italiani sono consapevoli di chi sono le responsabilità politiche di questa situazione, vogliamo affrontare i problemi dei cittadini attraverso la discussione sul il territorio”.
F. Pensabene   Â