Un’applicazione mobile consentirà alle persone sorde d’invocare l’aiuto della polizia

10 Dicembre 2013 0 Di Felice Pensabene

Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo.

La polizia locale di Elche in Spagna ha sviluppato un’applicazione mobile che verrà lanciata entro poche settimane e che permetterà a persone con deficit sensoriale uditivo di contattare il centralino, chiedere aiuto in caso di emergenza o lanciare alcuni tipi di preavvisi con facilità e scioltezza.

Fino ad ora, infatti, le persone sorde non avevano alcuno strumento di questo tipo, al di là di poter inviare SMS ai numeri d’emergenza.

La piattaforma che è stata sviluppata senza alcun costo per il municipio dall’unità sistemi di polizia locale (che annovera agenti esperti d’informatica) consentirà solo premendo un pulsante, l’accesso e il contatto con un ufficiale di polizia nella sala operativa della sede e la possibilità di chiedere loro tutto il necessario per salvarli nel tempo più breve. Non appena si preme il pulsante «SOS» nello «smartphone» (al momento è stata sviluppata per ‘Android’, anche se è possibile estenderla ad altri sistemi operativi) si apre un elenco di opzioni per indicare se lo scopo della comunicazione è quello di chiedere l’assistenza sanitaria, i vigili del fuoco, se si tratti di un episodio di furto, trasporto pubblico…

Una volta selezionata la categoria di emergenza, si apre una conversazione in cui si possono allegare immagini o video che possono essere trasmessi immediatamente alla polizia locale.

Queste capacità multimediali permettono anche che le persone sorde possano utilizzare non solo le chat d’emergenza, ma anche di segnalare qualsiasi incidente che possa interessare a funzionari pubblici, da un incendio presso un cassonetto di spazzatura, un albero caduto o un incidente stradale. Inoltre, se l’utente attiva il GPS sul suo cellulare, la polizia può immediatamente localizzarlo sulla mappa.

Nelle intenzioni degli sviluppatori è stato previsto anche di estendere questa applicazione anche alle donne vittime di violenza di genere, in primo luogo per l’immediatezza della possibilità di localizzazione, ma anche perché in questo modo si può generare un avviso senza la necessità di gridare ad alta voce. L’applicazione, che è stata denominata «092 Syspol», può essere scaricata dal «Play Store», ma non funziona se la polizia locale non è in  possesso dei dati dell’utente precedentemente registrato, che non saranno resi accessibili alla popolazione in generale.

Una bella iniziativa a tutela delle persone con disabilità uditiva, ma che può conoscere sviluppi immediati nei campi già evidenziati e che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dovrebbe essere presa in considerazione anche dal nostro governo e dalle forze di polizia italiane.