Santuario di Canneto, Zingaretti non sa dov’è e Acea non protegge le sorgenti; il sindaco la vede… nera

Santuario di Canneto, Zingaretti non sa dov’è e Acea non protegge le sorgenti; il sindaco la vede… nera

8 Agosto 2016 0 Di redazione

Settefrati – Il sindaco di Settefrati dice no alla festa della Madonna di Canneto.  Questa è una storia di un piccolo comune montano che ha la fortuna di ospitare il più importante santuario Mariano del centro Italia.

Questa è la storia di un sindaco che durante l’anno amministra le esigenze e si prodiga per i suoi 800 concittadini; ad agosto lo stesso sindaco si trova con settantamila persone che per tre giorni religiosamente invadono la sua valle ed il santuario della Madonna Nera.

Siamo a Settefrati, comune che segna il confine materiale tra Lazio, Molise ed Abruzzo e il santuario è quello di Santa Maria di Canneto dichiarato da poco sede della Basilica Minore Pontificia e sorto sul Tempio Italico di Mefitis, divinità dell’acqua e della vita che risorge.

canneto5Il contesto è meraviglioso, una valle che si apre al termine di una profonda gola dalla quale scaturisce una sorgente talmente importante che alimenta gli acquedotti di cinquanta comuni. La festa religiosa della Madonna di Canneto è tra le manifestazioni religiose ed antropologiche più importanti in Italia e, con la sua millenaria storia, ha sancito i rapporti di amicizia e creato legami familiari e morali tra le migliaia di pellegrini che a piedi e riuniti in Compagnie, percorrono chilometri di vera devozione.

Ed ora il sindaco, Riccardo Frattaroli, il primo cittadino di Settefrati dichiara: “Io non posso autorizzare la festa e manifestazioni in Val Canneto!” Ma per capire dobbiamo valutare un po’ di pregresso e cercare di valutare le ragioni di questo fiero sindaco di montagna. La valle di Canneto dista dal centro urbano circa quattro chilometri e non ha null’altro che le strutture del Santuario e una struttura alberghiera di modeste dimensioni che non può affatto contenere l’impatto di migliaia di pellegrini. “In valle di Canneto negli anni passati il comune di Settefrati, con il supporto reale della Giunta Regionale del Lazio, ha provveduto a realizzare un eliporto per l’eliambulanza, un depuratore e la messa in sicurezza della strada di accesso alla valle con dotazioni semaforiche e consolidamento delle pareti rocciose dalle quali si distaccavano massi” dice il sindaco Frattaroli e continua dicendo “L’impegno da parte dell’amministrazione che presiedo è da sempre indirizzato alla risoluzione delle criticità igienico sanitarie ed ambientali che si palesano durante i giorni di Canneto. Il depuratore, portato a termine e pronto per essere avviato, non può funzionare perché l’attuale amministrazione regionale non mi ha riconosciuto le cifre, pari a sessantamila euro, per la gestione annua. Inoltre il depuratore in questione è calibrato per quattrocento unità annue mentre in tre giorni in valle di Canneto si hanno settantamila persone e conseguenti necessità fisiologiche”.

canneto4Sembra di capire che la presenza del Santuario Mariano è da sempre la ricchezza maggiore del Comune di Settefrati ma oggi ci si trova di fronte a necessità differenti dalla visione romantica ed ottocentesca del pellegrinaggio. Il sindaco di Settefrati, già al centro di tre procedimenti giudiziari per reati ambientali e dei quali deve rispondere esclusivamente in qualità di sindaco pro tempore inoltre sottolinea come sia distante la collaborazione da parte della Regione e della Diocesi : “ In un incontro con Zingaretti, a seguito di formale richiesta di contributo per la gestione e la messa in sicurezza della valle di Canneto, il presidente della regione basito fece per dire: Settefrati? E dove sta? Mentre nelle cordiali comunicazioni con la Diocesi e con il vescovo l’unica risposta è stata che l’unico obbligo della Diocesi è di pensare alla Messa ed ai riti religiosi… per il resto c’è il comune!” Ma tornando alla realtà dei fatti bisogna pur ricordare che ogni comune d’Italia in linea con il patto di stabilità non può gestire fondi se non messi in bilancio per tempo e con le coperture che la regione garantisce.

cannetoPrecisiamo che il comune di Settefrati, non avendo più avuto contatti fruttuosi con le amministrazioni di Regione e Provincia, è rimasto senza contributi e senza la possibilità di poter mettere a bilancio le cifre necessarie. “Ad oggi – dice il sindaco Frattaroli – c’è una esigenza di circa ventimila euro per i bagni chimici e la gestione dei rifiuti. Cifra che il comune non ha. Poi ci sarà l’ovvia necessità di avere il personale del comune a tempo pieno. E il comune non ha le cifre per poter pagare gli straordinari”.

In linea di massima è chiaro che il sindaco di Settefrati non vuole volontariamente fermare una delle feste religiose più antiche ne cacciare i fedeli ed i pellegrini dal paese. Vuole che le altre realtà istituzionali e religiose prendessero parte anche agli oneri e non solo agli onori che scaturiscono da una manifestazione del genere. E per concludere lo stesso sindaco ci tiene a sottolineare come Acea sia costantemente distante e distratta.” A Capo d’Acqua, in Valle di Canneto, c’è la grande sorgente che alimenta i cinquanta comuni del circondario. Acea, concessionaria della sorgente non ha mai provveduto alla messa in sicurezza della sorgente la quale è alla mercé di chiunque volesse arrecare danno alla stessa. Il rischio di contaminazione è reale ed il pericolo di altri atti vandalici fa rabbrividire. Inoltre il comune che rappresento ha richiesto alla casa del Pellegrino i documenti che attestino l’effettivo utilizzo degli auto spurghi da parte della Diocesi. Tutto ciò per evitare che possa riaccadere quanto verificatosi anni fa quando le pompe di Acea si ruppero e i sifoni risucchiarono acqua contaminata dalla superficie spingendola nella falda che per pochi giorni rese imbevibile l’acqua nel comune di San Donato Valcomino”. E mentre parliamo le compagnie delle tre regioni sono già pronte per il pellegrinaggio, la Madonna Nera aspetta ed il sindaco non può far altro che dare il benvenuto con la speranza che nessuno faccia male a se stesso o alla splendida natura del posto.

Dante Sacco