
Stato di agitazione nei Pronto Soccorso negli ospedali della regione. La Fials scrive a Rocca
11 Febbraio 2025FROSINONE – In stato di agitazione il personale che opera nei pronto soccorso del Lazio. “Lavoriamo in condizioni disastrose, ma senza nessuna indennità”, questa la denuncia che arriva da chi si sente in trincea quotidianamente a lavorare nei Pronto soccorso degli ospedali della regione, a costante paura delle aggressioni che troppo spesso sono frequenti. La Fials alza la voce contro la decisione della Regione di sospendere l’erogazione dell’indennità. Con una lettera indirizzata al Governatore Francesco Rocca e ai direttori generali/commissari delle Asl del Lazio, il segretario regionale della sigla sindacale Vittorio Ricci denuncia il dietrofront rispetto agli accordi presi nei mesi precedenti.
“Con nota del 7 febbraio – scrive Ricci – la Regione Lazio ha ritenuto di disattendere quanto concordato con le organizzazioni sindacali il 7 marzo e 16 dicembre 2024 relativamente all’erogazione dell’indennità per le particolari condizioni di lavoro svolte dal personale della dirigenza medica e dal personale del comparto dipendenti delle aziende del sistema sanitario regionale operanti nei servizi di pronto soccorso”.
L’indennità era stata finanziata attraverso una specifica legge, con uno stanziamento complessivo di 63 milioni di euro per il personale del comparto e di 27 milioni di euro per la dirigenza medica. Il finanziamento aveva inoltre determinato una ripartizione tra le regioni, assegnando alle Asl del Lazio un importo pari a 3 milioni 216mila 524 euro.
“Nella nota sopra citata – prosegue Ricci -, non vi è traccia delle motivazioni che hanno indotto la Regione a tale ripensamento o meglio a ‘sospendere in via cautelativa’ l’erogazione di una indennità attesa da due anni dai lavoratori, decisa dal parlamento e legata al grave disagio patito dal personale operante nei pronto soccorso, per il sovraffollamento di pazienti ben noto a tutti e che si trascina da anni senza interruzione”.