
Un “ragno” in casa, per 5 anni ospitano 30enne che gli circuisce sessualmente il figlio minorenne, arrestato 30enne
18 Giugno 2025Roma – Come un ragno ha tessuto una ragnatela di espedienti e manipolazioni in cui è caduto vittima il figlio minorenne della coppia che gli aveva dato ospitalità per 4 anni.
Contestando il reato di violenza sessuale su minore, la procura di Roma ha chiesto e ottenuto dal Gip, la misura cautelare dell’arresto, nei confronti di un 30enne. L’uomo, che si era trasferito in Canada, è stato lì arrestato e estradato in Italia.
Secondo le indagini svolte dalla polizia del III Distretto Fidene, il 30enne era stato ospitato a Roma da una coppia per oltre quattro anni abusando sessualmente del figlio mettendo in atto, secondo gli investigatori, un comportamento ossessivo nei confronti del ragazzino e sfruttando la sua capacità manipolatoria lo ha circuito, all’oscuro dei familiari, per soddisfare i propri istinti sessuali.
I primi segnali sono stati colti dai genitori della vittima, quando hanno notato comportamenti anomali del ragazzo e si sono decisi a scavare a fondo tra le chat sul suo cellulare trovando alcune tracce degli abusi che il giovane avrebbe subito. Da lì è partita immediatamente la denuncia che ha dato il via alle indagini della Polizia di Stato.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo avrebbe poco a poco carpito la sua fiducia, fino a diventare per lui un punto di riferimento a tal punto da convincerlo a subire atti sessuali. Le violenze, ripetute sistematicamente, si consumavano dentro le mura domestiche. Un’escalation culminata nell’installazione sul telefono della vittima di un’applicazione spia, per tenere sotto controllo e manipolare le sue conversazioni con i coetanei.
Le pressioni non hanno incontrato una battuta d’arresto neppure dopo la sua partenza, quando l’uomo, ormai dall’altra parte dell’oceano, ha continuato -seppur con discrezione- a monitorarlo.
La definitiva conferma di quanto protrattosi per anni è arrivata nel momento in cui si sarebbe reso conto che il ragazzino si era deciso a chiudere ogni ponte virtuale con lui. A quel punto, ha cercato di prendere contatti con gli amici della vittima nel disperato tentativo di raggiungerla.
Alla luce degli elementi raccolti a suo carico, la Procura ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari l’emissione nei suoi confronti della misura cautelare in carcere ed ha incaricato gli agenti del Distretto Fidene di eseguirlo.
Tramite il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia -Interpol, in breve tempo, il trentenne è stato rintracciato in Canada. L’emissione del mandato di arresto internazionale e la collaborazione tra i due Paesi hanno consentito di espellere l’indagato in Italia, suo luogo natìo.
Una volta atterrato a Fiumicino, l’uomo è stato preso in consegna dagli agenti del Distretto Fidene e della Polizia di Frontiera ed associato al carcere romano di Regina Coeli. È gravemente indiziato del reato continuato di atti sessuali con minore.
Ermanno Amedei