Gli specialisti dell’evasione fiscale, organizzazine sgominata dalle fiamme gialle

4 Giugno 2010 0 Di redazione

Venticinque milioni evasi al fisco, è quanto accertato dalla guardia di finanza di Cassino che ha smantellato una vera e propria azienda specializzata in evasione fiscale. Nove persone sono state arrestate questa mattina per ordine del Gip di Roma Due sono imprenditori ciociari, gli altri sono commercialisti e tetse di legno romane. Le radici dell’organizzazione arrivavano fino a Panama e alle Isole di Madeira e a sviscerarle è stata una vasta indagine che ha raccolto il lavoro di tre procure, quelle di Cassino, Nola e Roma, una indagine nata da un banale controllo stradale da parte dei finanzieri della compagnia di Cassino.

Gli uomini del capitano Vincenzo Ciccarelli (in foto), coordinati dal colonnello Giancostabile Salato, trovarono due persone alla guida di lussuosissimi fuoristrada, con targa del Principato di Monaco e della Repubblica di San Marino. Dagli accertamenti emerse che i due risultavano nullatenenti. Da lì è nata una complessa ed elaborata indagine che ha portato ad individuare una evasione di circa 25 milioni di euro conteggiati solo negli ultimi tre anni. I finanzieri, infatti, hanno messo le mani su un complesso meccanismo di società, italiane ed estere, finalizzato ad occultare enormi guadagni al fisco italiano ed a riciclarli in paradisi fiscali esotici, dove avevano creato un vero e proprio impero economico esentasse. I due imprenditori ciociari indagati dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Cassino, per riuscire a gestire il rilevante flusso di denaro ed occultarlo attraverso le numerose imprese create, si sono avvalsi della consulenza di quattro commercialisti romani, che fornivano ogni indicazione riguardo al metodo migliore per frodare il fisco, organizzando il giro di false fatturazioni e reperendo prestanome novantenni che, dietro compenso di 1.200 euro al mese, assumevano le funzioni di amministratori delle società fittizie strumentali all’evasione fiscale. Le società di cui si sono avvalsi gli evasori avevano sede in Ciociaria, a Napoli, a Roma, in Gran Bretagna, in Portogallo, ed in paradisi fiscali quali la repubblica centroamericana di Panama e l’isola di Madeira, territorio portoghese ma con un regime tributario privilegiato. Oltre ad evadere le imposte, i soggetti arrestati operavano anche per far sparire il denaro e i beni delle società del gruppo che avevano debiti fiscali con l’erario, in modo che il fisco italiano non potesse riscuotere i propri crediti. Questa mattina, circa 100 finanzieri hanno eseguito una ordinanza di carcerazione cautelare per quattro indagati e degli arresti domiciliari per ulteriori cinque, due della provincia di Frosinone e i restanti romani.
Il Gip di Roma, inoltre, ha disposto il sequestro preventivo dello stabilimento industriale di una delle società coinvolte, un opificio per materiale esplodente situato a san Vittore del Lazio, del valore di diversi milioni di euro. Alcune delle società coinvolte nelle indagini erano controllate, di fatto, da persone residenti a San Marino e, in alcuni casi, erano addirittura riconducibili ad ambienti diplomatici sammarinesi.
Ermanno Amedei
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