L’Italia era desta: il fisco l’ha uccisa

15 Aprile 2011 0 Di redazione

Equitalia Spa, un capitale sociale di 150 milioni di euro sottoscritto per metà dall’Agenzia delle Entrate e per l’altra metà dall’ INPS.
Oltre al capitale sociale, sono stati emessi diversi Prestiti Obbligazionari per un totale di circa 149 milioni di euro, sottoscritti dai maggiori gruppi bancari nazionali.

Ogni gruppo bancario possessore dei titoli obbligazionari sì riunisce in assemblea ed ha il potere di nominare due rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione di Equitalia; potere regolarmente esercitato. Quindi, il divieto di controllo delle agenzie di riscossione da parte di banche private, sancito recentemente per legge, (che ha provocato la fuoriuscita della Fondazione Banco di Sardegna e della Banca di Sassari dal capitale di Equitalia Sardegna Spa), viene raggirato con la sottoscrizione di titoli obbligazionari che danno comunque diritto di presenza in CdA e di fatto influenzano l’amministrazione dell’ente controllante e di tutte le società controllate.
Questo sistema cavilloso fa si che nella rateazione del debito si generino ulteriori sanzioni (su importi già gravati dalla sanzione originaria), ulteriori oneri “accessori”, interessi e compensi di riscossione a carico delle famiglie e aziende in posizione debitoria, con il limite massimo di rate fissato a 72 mensilità. Accade di sovente che l’importo della rata superi di gran lunga la possibilità economica del debitore: questo fa si che il contribuente venga messo nella condizione di non poter pagare la rata e quindi viene messo nella condizione di subire ulteriori aggravi o fermi amministrativi. Salvato l’anatocismo nel milleproroghe, aggirata la legge che vieta alle banche di controllare Equitalia, ai cittadini non resta che perire sotto percentuali e percentuali di interessi che
aumentano esponenzialmente fino a ravvisare l’usura. Equitalia persegue sulla riscossione, gli stessi scopi di lucro di una spa speculativa privata, anche se a fini statali.
La rateazione interrompe le altre procedure di riscossione coattiva, ma alla seconda scadenza consecutiva non rispettata, Equitalia riprende automaticamente l’iter di aggravio degli addebiti: con fermo amministrativo, pignoramento dei crediti, pignoramento degli immobili, compresa la prima casa, bene di importanza primaria per la dignitosa sopravvivenza dell’uomo prima che del contribuente (Art. 7 comma 2 della costituzione).
Domani a Roma con la Federcontribuenti, protesta e proposta.

Ci si appella alla coscienza degli organi di informazione al fine di garantire la massima diffusione di argomenti indispensabili alla sopravvivenza dei cittadini e della Nazione stessa.
Nella mattinata si presenteranno proposte di riforma tributaria e fiscale che puntano ad un giusto ed equo risanamento del debito e al rilancio dell’economia nazionale.

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