L’allarme degli autotrasportatori della Fiap: “Ci stanno stritolando”

30 Luglio 2011 0 Di redazione

E’ un vero e proprio grido di allarme quello che lanciano Nicola Pugliese e Diego Verratti rispettivamente presidente regionale e segretario provinciale della Fiap, il sindacato degli autotrasportatori. L’allarme riguarda i lavoratori della categoria che operano nella Val Di Sangro . “Ci stanno stritolando, non sappiamo per quanto tempo riusciremo a resistere”. Denunciano i due sindacalisti riferendosi ad un sistema che manca di ogni e qualsiasi forma di rispetto degli accordi ministeriali. La loro sigla rappresenta circa 30 aziende nella zona, che danno lavoro a circa 300 persone, ma sono migliaia i lavoratori che ruotano intorno al settore autotrasporti, interessati a queste problematiche. Tutte aziende che rischiano la chiusura a causa di un gioco al massacro favorito da un ambiente, quello dell’indotto Fiat, in cui gli accordi Ministeriali restano validi solamente sulla carta. Il loro lavoro viene retribuito a chilometro percorso e, a seconda del mezzo usato, se ne calcola il costo. Prendendo ad esempio la fascia per la quale l’accordo ministeriale prevede un pagamento di 1,250 euro per chilometro, “nella Val Di Sangro – spiegano i due sindacalisti – la committenza impone a chi vuol lavorare un tariffa di 70, o al massimo, 80 centesimi. Una condizione che non permette di lavorare rispettando le regole. Con quei soldi al massimo si paga il gasolio, il pedaggio, lo stipendio ma restano scoperti i contributi ai lavoratori, la manutenzione del mezzo a partire dal regolare cambio dei pneumatici usurati; insomma una condizione che impone di tagliare sulla sicurezza e sulla legalità mettendo a rischio i lavoratori ed anche gli altri utenti della strada”. Ad accettare queste condizioni sarebbero, per lo più, aziende di altri territori e i locali sono costretti ad allinearsi altrimenti… “Altrimenti – dice Pugliese – devono scegliere se mantenere fermi i camion nei piazzali o accettare dei compromessi che, però, alla fine servono solo per allungare l’agonia dato che il fallimento come epilogo, a quei prezzi è certo”.