L’ultimo pastore della Maiella vive in una grotta con il suo gregge di capre

4 Agosto 2011 0 Di redazione

Si definisce l’ultimo pastore della Maiella (Guarda il video su IlpuntoWebTv) che vive in altura con il suo gregge. Ha 66 anni, si chiama Domenico Di Falco e vive a Piana delle Case, a 1800 metri d’altezza all’ombra della vetta di Monte Amaro nel comune di Fara San Martino. Al di la del nome, in quel posto non ci sono case ma al massimo delle grotte. Proprio in una di esse, senza energia elettrica, né acqua corrente, Domenico vive e ne ha ricavato anche una stalla per le sue 100 capre e 30 pecore. Per raggiungerlo si parte da Fara San Martino dove lui effettivamente conserva la residenza, una moglie e quattro figli. Ogni settimana, scende in groppa ad uno dei suoi muli per trasportare a valle tutto il formaggio caprino prodotto nel corso della settimana e riportare a monte del cibo. “Non posso stare più di qualche ora – dice Domenico – dato che il gregge deve essere sorvegliato per evitare l’aggressione dei lupi”. Quindi per tornare attraversa le mastodontiche gole di Fara, passando vicino ai resti del monastero di San Martino, si incammina per un tortuoso, ripido e soprattutto faticoso sentiero fatto di sassi. Nelle oltre tre ore di marcia è facile comprendere perché si chiama Monte Amaro, ma anche perché certi scorci di montagna sono così rinomati. Un paesaggio mozzafiato cambia continuamente ad ogni cento metri di altura che si superano, oppure ogni volta che cambia l’esposizione al sole. Ci si accorge di essere arrivati a Piana delle Case quando l’erbetta si sostituisce ai sassi e, soprattutto, l’abbaiare dei quattro cani pastore abruzzese di Domenico mettono in guardia i malintenzionati. L’altopiano è bellissimo, ondulato e di un verde lussureggiante. E’ lì che Domenico pascola il suo gregge per produrre latte di qualità per un formaggio prelibato ed apprezzato dai buongustai. Di animali ce ne sono a volontà, dalle pernici alle aquile, fino ai cinghiali e ai camosci ma anche orsi e lupi. “Non ho visto mai orsi ma qualche anno fa uno di loro ha ucciso un mio asino. – Racconta il pastore – I lupi invece sono furbi. Hanno paura dei cani e si nascondono dietro gli alberi o i cespugli. Quando passa loro vicino una capra la sgozzano e scappano per tornare a mangiarla con calma. E’ un mestiere faticoso che si fa per passione anche se non conviene più. Oggi la gente compra formaggio ai centri commerciali. Quando 20 anni fa hanno istituito il Parco Nazionale della Maiella, speravo che facessero qualcosa di concreto per questa montagna, magari un rifugio in questa zona per accogliere gli escursionisti. In questa maniera ci sarebbero stati vantaggi anche per chi, come me, cura e vive la montagna”.
La vita di Domenico è scandita dalla mungitura delle sue capre. Da maggio, fino a settembre, nel periodo in cui la neve lo permette, Domenico vive su quell’altopiano. Alle sei del mattino si siede all’ingresso della grotta e chiamando una ad una le sue bestiole, le munge prima di inviarle al pascolo. I 45 litri di latte della mattina e altrettanti al pomeriggio, gli permettono di produrre nove chili di formaggio al giorno. La grotta affaccia come un balcone naturale sulla valle sottostante e il lago di Casoli sembra una pozzanghera. Fare tappa alla sua “casa” è un “cult” per gli escursionisti della zona ma non solo dato che Domenico è conosciuto anche nel Lazio. Ormai lui è patrimonio della Montagna e, sicuramente, un rifugio a Piana delle Case, servirebbe a valorizzare quel patrimonio.
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