Viola (Silp): “Anche i Poliziotti sono indignati, ma no a scelte autoritarie”

19 Ottobre 2011 0 Di redazione

Dal Silp per la Cgil riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione di Gianni VIOLA, membro della Segreteria Provinciale del Silp per la CGIL:
“Si, anche i lavoratori di Polizia sono indignati, per come sono stati trattati negli ultimi anni da un Governo che ha parlato tanto di sicurezza, ma in concreto non ha fatto nulla, anzi, si è limitato a tagliare fondi e risorse fino ad arrivare alla condizione attuale che rischia di paralizzare l’intero Comparto. Scelte assurde, che hanno depotenziato le forze di polizia costrette a risparmiare su tutto, che hanno bloccato i contratti ed il turn-over, mentre le fila degli operatori di polizia presentano sempre più cinquantenni e meno ventenni. Impressionante il dato dell’età media, 36 anni circa per un Agente Scelto, 46 per un Ispettore Capo che fanno della Polizia di Stato un’istituzione troppo in là con gli anni per assicurare adeguati livelli di efficienza. Così, nelle piazze, a fronteggiare i “Black Bloc” o, comunque, i pericolosi imbecilli che pensano di cambiare le regole di uno stato democratico devastando le città, vi sono agenti sempre più anziani che devono sopperire con l’esperienza alle mancanze provocate dall’età. Tutto per 7 euro se il servizio è in sede, o circa 18 euro se il servizio è fuori sede. Un bel riconoscimento che lo Stato dà ai suoi servitori per rischiare la vita nelle piazze di questo Paese. Basterebbe ciò per dirci indignati, ma purtroppo l’elenco delle cose che non vanno è lunghissimo, a partire dai ritardi con cui sono corrisposte queste ed altre indennità, che raggiungono vette assurde ed incivili, per la Polstrada impegnata in autostrada (anche due o tre anni di ritardo senza alcuna compensazione in interessi per somme che rasentano la miseria) o per le altre Specialità. A tutto questo si devono aggiungere i problemi derivanti dalla mancanza di mezzi, dotazioni, strumenti di protezione leggeri e moderni (si pensi ai servizi di ordine pubblico), dalla incredibile vicenda della carenza di carburanti, dall’’inesistenza di risorse informatiche all’altezza dei tempi o di un’indispensabile attività di formazione ed aggiornamento. Una condizione disastrosa, aggravata negli ultimi tre anni dai tagli selvaggi compiuti dal Governo, frutto di scelte sbagliate che continuano a premiare chi non ha mai pagato le tasse e puniscono i cittadini onesti che le tasse le hanno sempre corrisposte. Da sindacalista ho una preoccupazione in più, a seguito dei gravi incidenti di Roma; ovvero, che a scelte condivise intelligenti degne di uno Stato democratico, si preferiscano soluzioni autoritarie che comprimano il diritto a manifestare dei cittadini, facendo vincere così quei violenti che, in poche centinaia rispetto alle centinaia di migliaia di manifestanti civili e pacifici che sfilavano ordinatamente ed allegramente per le vie della Capitale il 15 u.s., hanno messo a soqquadro mezza città. Qualsiasi norma si concepisca con lo scopo di limitare il diritto ad esprimere civilmente il proprio dissenso, equivarrebbe ad una sconfitta per la democrazia, mentre inasprire le leggi esistenti, rendendo più stringenti e più veloci le procedure di giudizio potrebbe rappresentare uno strumento efficace e compatibile con la cultura democratica dell’Italia. Ripeto, anche noi siamo indignati e offesi per come il Governo ci ha trattato e continua a trattarci, ma siamo convinti che, per combattere l’assurda violenza nelle piazze da parte di una risibile minoranza di criminali, l’unica strada sia il rafforzamento della democrazia, con l’adeguamento delle norme esistenti, anche, inasprendo le sanzioni e pene previste e non nuove leggi o provvedimenti che restringano i diritti dei cittadini.”