Il Generale Federico Marzollo reduce della seconda guerra mondiale tumulato nel cimitero civile di Mignano

21 Dicembre 2011 0 Di redazione

Si è concluso ieri a Mignano Montelungo l’ultimo viaggio del Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri Federico MARZOLLO, accompagnato dalla sua compagna di viaggio, Donna Silvana e famigliari. Per il comune di Mignano Montelungo la presenza del sindaco Antonio Verdone, accompagnato dal Gonfalone della Città, decorato a Medaglia d’Oro, l’ex Sindaco prof. Giacomo De Luca, il Generale Zignani, l’ambasciatore Cortese De Bosis e il dott. Marco Lodi della Associazione Reduci nella Guerra di Liberazione Presidente Nazionale e della sezione di Roma, reduci di Montelungo e rappresentanti delle rispettive associazioni. Cerimonia solenne e molto emozionante, quando la moglie ha dato l’ultimo saluto al marito e quando il trombettiere dell’80° Reggimento Roma ha suonato le note del silenzio. Il viaggio era iniziato a Roma dove si era celebrata la messa funebre. Il desiderio del Generale Marzollo era di essere sepolto nel cimitero di Mignano accanto al Tenente dei bersaglieri Ugo STORTONI, il quale decesso fu nel 1999 mentre era a New Orleans, ma con il desiderio di essere sepolto a Mignano, cosa che avvenne ed ora riposano accanto.
Il Generale Marzollo, era uno dei pochi ancora viventi ex combattenti del 51° Battaglione A.U.C. Bersaglieri che, inquadrato nel Primo Raggruppamento Motorizzato, parteciparono alla Battaglia di Monte Lungo ed insieme al 67° Reggimento di Fanteria costituirono il PRIMO NUCLEO ( come spesso lo stesso generale Marzollo amava ricordare ) del Nuovo Esercito Italiano di Liberazione. – così lo descrive un suo commilitone ed amico, Stefano ESPOSITO – che ha avuto modo di conoscerlo non solo nelle ricorrenze della battaglia di Monte Lungo ma anche a Filottrano, ove per la prima volta i Paracadutisti italiani del Battaglione Nembo combatterono insieme ai soldati del 2° Corpo d’Armata Polacco, ma anche in Ancona e Bologna. Spesso amava ricordarmi l’episodio del suo ingresso a Bologna; con il grado di caporal maggiore era alla guida di un Bren Carrier inglese la mattina del 21 aprile del 1945 e la gioia che provò nel momento in cui la popolazione civile festante bloccò il cingolato abbracciando e ringraziando i liberatori. – continuando Stefano ESPOSITO – Durante i discorsi commemorativi che pronunciava in occasione delle varie ricorrenze spesso si interrompeva commovendosi nel ricordare che ( testuali parole del suo ultimo discorso pronunciato il 7 c.m. davanti al Municipio di Mignano Monte Lungo )…. – Noi del 51° Bersaglieri quell’8 dicembre 1943 avevamo tutti 21 anni; in condizioni normali sarebbe stata l’età delle speranze e degli amori, per noi invece fu l’età della guerra, della distruzione e della morte. Quel giorno, nonostante fossimo partiti di corsa con tutta la forza dei nostri anni, non raggiungemmo l’obiettivo militare prefissato, che invece venne centrato pochi giorni dopo, in occasione di un secondo attacco, ma raggiungemmo il grande obiettivo di restituire al nostro Paese la dignità di saper combattere e morire per la causa più giusta: quella della libertà. Da ieri, per suo espresso desiderio, è stato tumulato vicino al Tenente dei Bersaglieri Ugo Stortoni, combattente di Montelungo suo commilitone del glorioso 51° Battaglione Bersaglieri lasciando nei cuori di chi lo ha conosciuto un vuoto incolmabile. Stefano ESPOSITO conclude il suo pensiero racconto con il saluto al Generale: “ONORE A TE FEDERICO !!!”
Servizio e foto ALberto Ceccon
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