San Raffaele, Ugl: “Situazione inaccettabile, istituzioni devono intervenire”. Dipendente ha minacciato suicidio

12 Dicembre 2012 0 Di redazione

Dall’ UGL Sanità di Roma e Lazio riceviamo e pubblichiamo:
“Un dipendente del San Raffaele Portuense, nostro iscritto, questa mattina è salito sul tetto della struttura di via Ramazzini e, dopo essersi tagliato un braccio, ha minacciato di lanciarsi nel vuoto perché da settembre è senza stipendio, è disperato e non può più pagare l’affitto di casa né affrontare le spese quotidiane. Fortunatamente, dopo essere stato medicato e tranquillizzato dai colleghi e dalla nostra rsa, Giuseppe Liguori, e dopo aver parlato con i vertici aziendali, ha deciso di scendere”.

Lo rendono noto il segretario dell’Ugl Sanità Roma e Lazio, Antonio Cuozzo, e la responsabile Ugl Sanità San Raffaele Portuense, Simona Rossi, evidenziando come “questo gesto estremo ed imprevedibile, maturato mentre le lavoratrici e i lavoratori dell’ospedale bloccavano spontaneamente via Ramazzini, è l’ennesimo chiaro segnale dell’esasperazione di chi non riesce ad arrivare a fine mese, pur continuando a svolgere responsabilmente il proprio lavoro e ad assicurare cure e assistenza ai pazienti. Se padri e madri di famiglia scelgono questa strada per chiedere semplicemente dignità, le istituzioni, locali e nazionali, dovrebbero interrogarsi sulle gravi mancanze di cui sono responsabili sul piano del dialogo e dell’azione”.

“Al commissario straordinario per la sanità regionale, Enrico Bondi, chiediamo un confronto immediato – concludono – con tutti i soggetti interessati, e di farsi portavoce della gravità della situazione: non si può restare a guardare mentre il diritto alla Salute e il diritto al Lavoro dei cittadini del Lazio vengono calpestati”.