Una sede per l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra a Cassino

14 Ottobre 2014 0 Di redazione

Una nuova sede per l’associazione nazionale vittime civili di guerra della provincia di Frosinone. Un riconoscimento importante che coincide con l’evento nazionale che si terrà nella città martire. La macchina organizzativa procede a ritmo serrato per definire gli ultimi dettagli della Giornata della Pace e della Solidarietà.
La manifestazione realizzata dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di guerra porterà a Cassino circa 2 mila persone Sabato 18 ottobre.
Il programma della giornata è stato messo a punto con la collaborazione di tanti partners. La giornata costituisce il proseguo del raduno regionale che si è tenuto a Cassino il 28 settembre dello scorso anno.
Il presidente nazionale Giuseppe Castronovo, il presidente regionale Antonio Bisegna e il presidente provinciale di Frosinone Giovanni Vizzaccaro hanno strettamente collaborato per rendere unica la manifestazione che vuole essere un ponte di viva memoria con le nuove generazioni.
L’evento ha incontrato il sostegno dell’amministrazione comunale e, in primis, del sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone che ha accolto con entusiasmo la proposta di realizzare nella città martire la manifestazione di spessore nazionale. La possibilità di scegliere Cassino come sede per la giornata nazionale dell’Associazione è stata espressa lo scorso anno in occasione del raduno regionale. In quella circostanza il sindaco Petrarcone ha messo a disposizione tutte le risorse necessarie per realizzare il progetto con grande impegno credendo nel valore della manifestazione.
Il consigliere comunale nonché coordinatore generale dell’evento Antoine Tortolano, ha affermato: “Il Comune di Cassino ha dato il giusto valore all’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra anche attraverso la destinazione di una sede presso l’Historiale”.
La manifestazione sarà infatti la conclusione ideale del percorso commemorativo realizzato in occasione del 70esimo anniversario della distruzione della città martire e dell’abbazia.