Sparatoria nella cava di Coreno, il mistero svelato dai fotogrammi della “trappola di immagini”

8 Novembre 2014 0 Di redazione

Una animata conversazione prima dei colpi di pistola. Momenti registrati dalla “trappola di immagini”, il sistema usato dai Mattei per svelare l’identità del ladro che da tempo gli svuotava i serbatoi dei caterpillar. I carabinieri hanno recuperato quel congegno scaricandone tutte le foto contenute ritrovando non solo quelle che Giuseppino Mattei aveva ricevuto sul suo telefonino dall’ingegnoso sistema di allarme, ma anche quelle che lo stesso sistema ha scattato quando i due fratelli hanno sorpreso il Di Bello sul luogo in cui poco dopo si è consumata la tragedia. Attimi di confronto, forse quelli durante i quali i due Mattei chiedevano spiegazioni per quella presenza ingiustificata, poi, gli spari. Chi ha estratto la pistola per primo è ben noto ai carabinieri proprio da quelle immagini. Forse questo aspetto ha permesso loro di arrestare il Di Bello, l’unico dei tre sopravvissuto alla sparatoria, per duplice omicidio, porto illegale di arma e tentato furto aggravato. Al momento l’uomo è piantonato all’Umberto I ma le sue condizioni, attinto da sei colpi, non gli permetterebbero certo di fuggire.