Piedimonte: il virus fa crollare le vendite Alfa Romeo. Sicurezza per i lavoratori alla riapertura del 13 maggio

Piedimonte: il virus fa crollare le vendite Alfa Romeo. Sicurezza per i lavoratori alla riapertura del 13 maggio

21 Aprile 2020 0 Di Felice Pensabene

PIEDIMONTE SAN GERMANO – Drammatica la situazione sul fronte del mercato automobilistico in Europa, in Italia e, in particolare per il nostro territorio. Brusco il calo delle immatricolazioni durante i mesi di stop dovuti all’emergenza covid19, nel nostro Paese. L’intero comparto vendite di auto è andato letteralmente a picco. Fra i marchi che più hanno risentito del calo di vendite un ruolo predominante lo riveste il marchio Alfa Romeo con il peggior risultato di sempre. Il trend negativo del Biscione ha fatto registrare ripercussioni drammatiche sulla produzione dei modelli del gruppo FCA Alfa Romeo, che inevitabilmente hanno coinvolto la produzione nello stabilimento di Piedimonte San Germano chiuso da marzo 2019. I numeri parlano chiaro, secondo l’Associazione dei Costruttori di Auto Europa le immatricolazioni di auto nuove del gruppo FCA nel Vecchio Continente sono crollate del 74,4% per effetto della diffusione del covid19. In particolare, i Costruttori di auto europei segnalano che il marchio Lancia ha perso il 91,5%, mentre per Alfa Romeo il calo si è attestato al 75,5%. La percentuale negativa che ha coinvolto il marchio Alfa Romeo è proseguito anche nel primo trimestre del 2020 attestandosi al 44,6%. Nel mese di marzo le nuove immatricolazioni sono passate dalle 106.893 di marzo 2019 alle 27.326 registrato nel primo trimestre 2020. il dato è sceso, rispetto allo stesso periodo 2020, a 170.327 rispetto alle 260.016 unità dei primi tre mesi del 2019.
Ora in attesa della Fase 2 e la ripartenza, con le linee guida che il Governo dovrà emanare nelle prossime settimane, le preoccupazioni non mancano soprattutto in vista della riapertura dei cancelli dello stabilimento di Piedimonte San Germano, previsto per il 13 maggio prossimo. L’attenzione, per i sindacati, si concentrata sulla sicurezza dei lavoratori che rientreranno alla produzione. Mascherine, misurazione della temperatura all’ingresso degli operai, gel igienizzante ad ogni angolo della fabbrica, distanziamento sociale, stop alle pause collettive e sanificazione degli ambienti sono solamente alcune delle misure previste per evitare che qualcuno possa ammalarsi. Ma non basta, poiché i problemi sono anche fuori dallo stabilimento. Fra le migliaia di lavoratori dello stabilimento di Piedimonte, molti sono pendolari e viaggiano con mezzi propri, ma soprattutto con mezzi gestiti da enti pubblici che privati. Sarà, quindi, necessario garantire, da parte di Regione e aziende di trasporto private, la sicurezza dei lavoratori per il tempo trascorreranno sui mezzi, evitando il sovraffollamento.