
Rapporto “Mal’Aria 2025” di Legambiente nel Lazio, Frosinone con la peggiore qualità dell’aria
4 Febbraio 2025FROSINONE – Presentato il nuovo rapporto “Mal’Aria di città 2025” di Legambiente, che analizza la qualità dell’aria nei capoluoghi italiani sulla base dei dati raccolti dalle ARPA regionali durante tutto il 2024. Il quadro che emerge è preoccupante, con molte città ancora lontane dal rispettare gli standard di qualità dell’aria imposti dall’Unione Europea. Lo studio “Mal’aria di città 2025” che utilizza i dati Arpa registrati nelle centraline di tutte le città italiane incorona Frosinone come città con la più alta presenza di inquinanti. Il capoluogo ciociaro si conferma, ancora una volta, la città con il peggior bilancio in termini di inquinamento atmosferico. Con ben 70 giorni di superamento del limite massimo consentito di PM10, fissato a 50μg/m³, il capoluogo ciociaro detiene il triste primato nazionale per il 2024. Una situazione che conferma le difficoltà del territorio nel contrastare l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Il rapporto di Legambiente evidenzia come l’inquinamento resti un problema diffuso a livello europeo. Secondo i dati dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), nonostante i miglioramenti generali, gli standard UE non sono ancora rispettati ovunque. Ancora più allarmante è il confronto con i limiti suggeriti dall’Organizzazione mondiale della sanità: il 96% della popolazione urbana europea è esposta a livelli pericolosi di PM2.5, il 94% a concentrazioni elevate di ozono (O3), l’88% a biossido di azoto (NO2) e l’83% a PM10. In questo contesto, l’Italia si trova in una posizione di arretratezza rispetto agli obiettivi fissati dalla nuova direttiva sulla qualità dell’aria ambiente (AQD), che entrerà in vigore nel 2030 con parametri ancora più stringenti. Il rapporto sull’inquinamento dell’aria, Viterbo tra le città italiane dove si respira meglio.
Tuttavia, non mancano note positive: tra le città italiane con la migliore qualità dell’aria spicca Viterbo. Con valori di PM10 e NO2 entrambi attestati a 19 μg/m³, il capoluogo della Tuscia si colloca tra i comuni più virtuosi del Paese. Nel Lazio, solo Rieti registra una qualità dell’aria ancora migliore. La città dei papi rientra pienamente nei limiti attuali dell’Unione Europea, mentre rimanendo all’interno della regione, oltre la situazione catastrofica di Frosinone, devo migliorare per rientrare nei limiti comunitari Latina e Roma.