
Usa numero telefono della Prefettura Frosinone per truffare 20mila euro ad anziano, denunciato romano
30 Aprile 2025Frosinone – Per truffare un anziano di Frosinone sottraendogli 20mila euro dal conto corrente, un presunto truffatore di Roma, individuato e denunciato dalla polizia di Frosinone, ha addirittura usato l’utenza telefonica della questura. L’indagine è scattata a seguito della denuncia presentata da un anziano residente nel capoluogo ciociaro. Secondo la ricostruzione degli investigatori il truffatore ha adoperato la tecnica del finto poliziotto, che contatta telefonicamente la vittima per risolvere un contezioso relativo ad un conto corrente postale. La vicenda risale allo scorso mese di marzo quando la vittima ha denunciato di aver ricevuto una telefonata sulla propria utenza telefonica, da parte di un sedicente operatore dell’assistenza clienti di una nota banca che gli chiedeva la titolarità di una operazione bancaria sospetta eseguita sul suo conto; nello specifico si trattava di un bonifico bancario di rilevante importo, a lui riconducibile, emesso a favore di terzi con procedura d’urgenza.
Nella circostanza, l’anziano ha disconosciuto l’operazione ed il sedicente operatore ha terminato la telefonata comunicandogli che il bonifico sarebbe stato “congelato” e dell’accaduto sarebbe stata interessata la Questura di Frosinone e che un suo funzionario l’avrebbe contattato. Infatti, di lì a poco, l’anziano ha ricevuto un’altra telefonata dall’utenza telefonica 07752181, utenza nominalmente del centralino della Prefettura e della Questura di Frosinone, da un sedicente Ispettore della polizia postale di Frosinone che, nel comunargli in maniera decisamente convincente dell’esistenza di una indagine su una serie di truffe effettuate in danno di correntisti, lo invitava a ripetere l’operazione di bonifico bancario in uscita per la somma di 20mila euro, su un diverso conto corrente per poter, a suo dire, effettuare uno storno della precedente operazione e riaccreditare l’intero importo. La vittima, persuasa da quanto riferitogli dal sedicente ispettore della polizia postale, ha eseguito immediatamente il bonifico con procedura d’urgenza, ricevendo addirittura sul proprio telefono un messaggio whatsapp con il logo e la dicitura della Polizia Postale a conclusione e buon fine dell’operazione e l’invito a presentarsi presso la Questura per formalizzare la denuncia per il presunto precedente tentativo di raggiro .
Tuttavia non appena giunto in Questura l’anziano ha scoperto purtroppo che non era stato contattato da alcun ispettore della polizia postale né che vi era in atto una indagine, realizzando così di essere stato raggirato. L’attività investigativa intrapresa successivamente, ha permesso di accertare che il numero telefonico da cui erano partite le telefonate, è intestato ad un cittadino straniero inesistente e di identificare come responsabile del fatto il sopradetto pregiudicato romano sul cui conto corrente erano inizialmente confluiti i fondi, poi traslati su conti correnti esteri per investimenti in criptovalute.