Contraffazione, la guardia di finanza sequestra 160 mila capi di abbigliamento

1 Giugno 2011 0 Di redazione

La Guardia di Finanza di Frosinone ha sgominato una organizzazione dedita alla contraffazione di prodotti industriali a tutela del made in italy operante da anni sull’intero territorio nazionale.
La Guardia di Finanza di Frosinone,con il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma ha svolto una complessa attività info-investigativa realizzata principalmente attraverso pedinamenti, appostamenti, ricerche ed analisi dei dati raccolti mediante l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, che ha consentito di sgominare un’intera associazione composta da cittadini di nazionalità marocchina e cinese, dedita all’importazione ed alla commercializzazione di calzature e capi di abbigliamento recanti marchi contraffatti.
Le attività hanno avuto origine da un attento monitoraggio della provincia di Frosinone ove emergeva un aumento esponenziale della vendita di abbigliamento contraffatto che avveniva o in negozi o addirittura su ordinazione che venivano prese anche in ospedali e uffici aperti al pubblico. In questa prima fase sono stati sequestrati oltre 8.000 capi di abbigliamento, calzature ed accessori contraffatti, n. 6 autovetture utilizzate per il relativo trasporto e segnalate all’A.G. competente n. 13 persone per fattispecie penalmente rilevante di cui agli art. 474 c.p. (introduzione nello Stato e/o commercio di prodotti con segni falsi) e dell’art. 648 c.p. (ricettazione).
Di tale fenomeno e dell’estensione dello stesso se ne è occupato anche il tg satirico striscia la notizia.
Le attività svolte, hanno consentito d’appurare che gli approvvigionamenti delle merci contraffatte sequestrate nel frusinate, avvenivano principalmente nella capitale.

La successiva fase investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha consentito di scoprire anche grazie all’ausilio di attività invasiva che tali merci prodotte in Cina, giungevano in Italia attraverso la vicina Grecia ed introdotte nel territorio nazionale camuffate dietro marchi apparentemente anonimi non riconducibili a nessuna griffe, in modo da eludere ogni tipo di controllo.
Una volta ultimate le pratiche di sdoganamento, la merce veniva concentrata all’interno dei depostiti ubicati in posti insospettabili come box auto di villette situate in zone residenziali di pregio il più delle volte ad accesso controllato e con vigilanza privata, dove manovalanza cinese provvedeva a ripulire i capi dalle anonime etichette che nascondeva il marchio della “griffe” per poi immetterli nei mercati nazionali attraverso i canali ufficiali.
Le indagini sin’ora svolte nella capitale consentivano di individuare cinque depositi di cui quattro gestiti da cittadini marocchini utilizzati per lo smistamento ai grossisti/clienti dislocati in varie regioni d’Italia ed anche all’estero ed un grosso magazzino/deposito seminterrato di oltre 1.000 metri quadrati gestito da cittadini di origine cinese, utilizzato per lo stoccaggio delle merci sdoganate.

All’interno dei suddetti magazzini, i finanzieri rinvenivano e sottoponevano a sequestro, oltre 153.000 capi di abbigliamento, calzature ed accessori contraffatti nonché due furgoni utilizzati per il relativo trasporto, segnalando all’Autorità Giudiziaria sette persone ritenute responsabili dei reati di vendita e detenzione per la vendita di prodotti industriali con marchi o altri distintivi, nazionali ed esteri, contraffatti o alterati, nonché acquisto e/o ricezione di cose provenienti da altro delitto.
L’intera attività condotta dei finanzieri della Compagnia di Frosinone permetteva di:
– sequestrare complessivamente circa 161.000 capi di abbigliamento scarpe e accessori vari oltre a n. 8 automezzi utilizzati per il trasporto delle merci per un valore complessivo di € 4.317.600,00;
– segnalare all’Autorità Giudiziaria competente n. 20 persone per fattispecie penalmente rilevante di cui agli art. 474 c.p. (introduzione nello Stato e/o commercio di prodotti con segni falsi) e dell’art. 648 c.p. (ricettazione).
L’intervento si ascrive nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio, coordinate dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza, volte ad assicurare il regolare funzionamento del mercato dei beni e servizi ed a reprimere fenomeni illeciti di natura economico-finanziaria.

Il contrasto operato dalla Guardia di Finanza al mercato dei prodotti contraffatti, fenomeno criminale che ha ormai assunto le dimensioni di vera e propria attività imprenditoriale, oltre a tutelare le aziende produttrici dei prodotti copiati e gli autori delle opere illegalmente riprodotte, nonché i commercianti che rivendono merce originale assolvendo tutti gli obblighi di natura fiscale e amministrativa previsti dal nostro legislatore, rappresenta senza dubbio una garanzia a presidio del bene primario della “sicurezza economica e finanziaria” che la Carta costituzionale riconosce tra i capisaldi della vita e del progresso della società civile.