Waters ad Anzio, il sindaco: “Il dolore di un orfano che diventa inno alla pace”

18 Febbraio 2014 0 Di redazione

Ragazzi e anziani assiepati ai cancelli del comune di Anzio hanno aspettato invano che Roger Waters, ormai loro concittadino, uscisse dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria dalle mani del sindaco Luciano Bruschini, per chiedere l’autografo. Il “padre” dei Pink Floyd è uscito, invece di nascosto, salendo su un’auto diversa dal furgone con il quale era arrivato riuscendo così anche ad aggirare l’assedio dei giornalisti i quali, ma solo i più fortunati data la cattiva gestione degli spazi destinati alla stampa (molti in una stanza costretti ad assistere all’evento attraverso un monitor), sono riusciti a fare qualche domanda anche sulla politica Italiana. “Non me ne occupo – ha risposto waters – ma in genere i politici prima sono affascinanti e poi diventano ridicoli”. Alla domanda sul suo futuro ha detto: “continuerò a scrivere canzoni per altri padri e per altri figli”.
Poco prima il sindaco Bruschini, nel corso della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria, lo ha ringraziato per aver accettato, fin da subito, il suo invito.
Strappando qualche sorriso tra i presenti chiamandolo “Rogers”, gli ha detto: “Sarà questa la tua seconda casa. Erick è sbarcato in una terra sconosciuta e lontana dalla sua e lontano da sua moglie e da quel figlio lasciato in patria e che non ha più rivisto. Roger è uno di quei figli che fino ad ieri non poteva neanche piangere il padre nel luogo in cui era morto, adesso sa dove farlo”. Ha poi aggiunto: “Il dolore di un orfano che si è trasformato in un inno alla pace, nelle canzoni di Roger”.
I cenni storici del 18 febbraio di 70 anni fa, sono stati fatti dal veterano Harry Shindler: “Gli errori commessi in quella circostanza sono stati pagati dai soldati ed anche dagli italiani. La sera stessa dello sbarco, forti di 50mila uomini, saremmo dovuti arrivare a Roma, si scelse di aspettare rinforzi permettendo ai tedeschi di riorganizzarsi. Se si fossero rispettati i piani, sarebbe stato evitato anche l’eccidio delle Fosse Ardeatine”.